Il gip di Termini Imerese Erina Cirincione ha disposto l’archiviazione nei confronti del sindaco di Ciminna Vito Filippo Barone e di un dipendente della società che si è occupata dei fuochi pirotecnici per la festa del Santissimo Crocifisso, lo scorso 8 maggio, perché il fatto non sussiste. I festeggiamenti si erano conclusi con i tradizionali fuochi d’artificio che avevano provocato il rogo di un ettaro di vegetazione.

Il sindaco insieme alla persona incaricata dalla ditta a preparare ed esplodere i fuochi sono stati indagati per incendio boschivo colposo. Barone, difeso dall’avvocato Salvino Pantuso, aveva reso interrogatorio per chiarire la sua posizione, ma come ha rilevato il sostituto procuratore Chiara Salerno Cardillo per procedere mancava proprio il presupposto in quanto quello scoppiato in contrada Monte Rotondo non fu un incendio boschivo, come prevede il reato, ma di sole sterpaglie. Da qui la richiesta di archiviazione della procura accolta dal gip.

“Alla luce dei chiarimenti forniti durante l’interrogatorio del sindaco e dal rapporto di intervento dei vigili del fuoco”, si legge infatti nella richiesta di archiviazione, emerge che “le fiamme determinate dall’esplosione dei fuochi d’artificio azionati dall’operatore della ditta su autorizzazione del sindaco hanno determinato un incendio di sole sterpaglie e non anche di boschi” o altro, come previsto appunto dalla norma. Inoltre, rileva sempre la Procura, il sindaco “aveva posto condizioni – tra cui la necessaria predisposizione di mezzi antincendio e delle forze dell’ordine”, ma “non erano state rispettate come indicato dagli stessi indagati”.

“Sebbene la condotta dell’operatore – scrive ancora il pm – sia stata certamente negligente (avendo azionato i fuochi nonostante l’evidente ridotta distanza tra l’area di sparo e la vegetazione sulla quale sarebbero inevitabilmente ricaduti i residui dei fuochi) e quindi pericolosa (data anche l’assenza delle condizioni di sicurezza stabilite nell’autorizzazione del sindaco), neppure nei suoi confronti appare sostenibile l’accusa in giudizio” perché il rogo ha appunto distrutto soltanto sterpaglie”. Una ricostruzione che ha convinto il gip ad archiviare.