La Scienza sfida la Frammentazione Un convegno tra istituzioni, allevatori e scienza a Corleone lancia un appello all’unità: per difendere la nostra biodiversità, dobbiamo superare le vecchie logiche di divisione e coordinare la Risorsa Globale.

 Il futuro del patrimonio equino siciliano si gioca sul filo della biodiversità. È quanto emerso con chiarezza al recente convegno tenutosi presso il Chiosi Country Club, organizzato da ARACS (Associazione Regionale Allevatori Cavallo Siciliano), in collaborazione con Associazione Gattopardi Sicilia e la Società Italiana del Cavallo e dell’Ambiente Onlus (Sica onlus). I lavori, coordinati magistralmente da Luca Gazzara, avevano l’obiettivo ambizioso di rilanciare un settore in crisi, minacciato dalla “Sindrome Tesiana” (l’applicazione di modelli selettivi a razze vocate alla rusticità), in un volano di sviluppo economico e culturale.

La parola chiave della giornata? Coordinamento globale e tutela scientifica.


L’Identità del Cavallo: Il Valore non è Solo Genealogico

Il dibattito ha subito messo in luce il forte legame identitario di queste razze. Francesco Russo, Presidente di Aracs Sicilia, ha delineato il lungo e cruciale percorso che ha portato al riconoscimento del Cavallo Siciliano come razza, sottolineandone il valore storico e culturale per tutta l’isola.

Il Sindaco di Corleone, Walter Rà, ha definito i cavalli siciliani come le “razze identitarie di un popolo”, sottolineando l’urgenza di strutturare questa identità per un mercato che chiede coerenza. La sua proposta è stata la creazione di un Ecomuseo del Cavallo esteso a tutto l’isola (sarebbe il più grande Ecomuseo del mondo) per mettere in rete i valori bio-antropologici, economici e culturali legati alla presenza storica del Cavallo sull’Isola, riferimento per il Mediterraneo e cruciale per la civiltà equestre del mondo occidentale.

Questa visione è stata rafforzata da Vincenzo Allegra (Presidente Gattopardi Sicilia), che ha parlato di un “mix di valori essenziale” che lega il cavallo alla cultura, all’enogastronomia e, in ultima analisi, allo sviluppo di un turismo ecosostenibile. A tal proposito, Nino Cusenza, Assessore di Piana degli Albanesi, ha fortemente sostenuto l’idea del cavallo come valore identitario dei territori, cruciale per lo sviluppo locale.


Gli Allevatori al Centro: Risorse e Formazione

Ma la strada non è in discesa. Michelangelo Bentivegna (Direttore Istituto di Incremento Ippico Sicilia) ha puntato il dito contro la criticità strutturale rappresentata dagli allevatori, oggi alle prese con costi e difficoltà sempre crescenti.

La soluzione passa da due pilastri:

1. Storytelling: Riscoprire e produrre narrazioni adeguate che colleghino il cavallo al suo territorio, anche per riappassionare le giovani generazioni di allevatori indirizzandole verso valori identitari;

2. Formazione Tecnica Superiore: Destinare risorse per creare figure professionali capaci di tradurre il prodotto zootecnico (il cavallo allevato) nel prodotto commerciale (il cavallo vendibile) sul mercato turistico e sportivo.

Il Diktat della Scienza: Perché la Burocrazia Uccide la Biodiversità

Il momento cruciale del convegno è arrivato con la presentazione scientifica illlustrata dal Presidente della Sica onlus. Il punto centrale è la confusione consolidata tra tre concetti fondamentali:

• Risorsa Genetica (Il Bene Comune): Il capitale biologico totale e irripetibile. Questo capitale può e deve essere comune, andando oltre le etichette di Popolazione e Razza.

• Popolazione (L’Adattamento): L’insieme degli individui biologicamente coesi e adattati a un territorio specifico.

• Razza (L’Etichetta Amministrativa): L’entità definita dal Libro Genealogico (L.G.).


L’analisi scientifica, basata su dati recenti come quelli di Equinbio Italia e le linee guida FAO, ha dimostrato un rischio enorme: la gestione umana, intervenendo sulla selezione, spesso confonde la Razza inteso come contesto formale e amministrativo con la Popolazione biologica.

Il Rischio della Frammentazione: Ormai le ricerche molecolari evidenziano la stretta omogeneità genetica tra popolazioni diverse. Creare troppe divisioni (tante “Razze”), laddove il contesto territoriale è ampio ma comunque condiviso e con piccole sfumature locali inibisce lo scambio di materiale genetico tra popolazioni contigue. Questo impedisce di mitigare la consanguineità locale, limitando di fatto la vera tutela della Risorsa Genetica.

Per questo motivo, è vitale cercare le contiguità genetiche tra i diversi gruppi siciliani (Siciliano, Orientale, Sanfratellano e loro derivati). L’obiettivo non è mescolarli, ma usare le linee di sangue più distanti, compatibilmente con la morfologia, e gli interessi di mercato, per aumentare la biodiversità e rendere il Libro Genealogico uno strumento di conservazione, non di divisione.


La Convergenza: Il Futuro è un Sistema Unico

La giornata si è conclusa con una forte convergenza di tutti gli attori e importanti interventi finali. Il messaggio è unanime:

1. Coordinamento Obbligatorio: Dobbiamo superare la logica delle “sfere di interesse particolare,” che oggi rappresenta il maggiore ostacolo.

2. Promozione Unificata: La Sicilia ha potenzialità allevatoriali uniche (dal Siciliano all’Orientale, al Sanfratellano) che devono essere messe a sistema sotto una gestione globale e coordinata.

In questo contesto, Nino Salerno, allevatore di cavalli siciliani, ha evidenziato l’esigenza pratica di rendere disponibili per il mercato cavalli pronti per la vendita se si vuole che il sistema diventi credibile e sostenga economicamente gli allevatori. Infine, Felicia Sciortino, Presidente di Areas Sicilia, ha posto l’accento sulla necessità di massima trasparenza sul numero effettivo degli allevatori e dei cavalli Sanfratellani censiti, dati fondamentali per una pianificazione zootecnica efficace.

Il Dottor Giuseppe Vella dell’Istituto Zootecnico di Palermo ha garantito il pieno supporto scientifico e promozionale ad ogni iniziativa che vada in questa direzione di coordinamento.

Il futuro dei Cavalli Siciliani non è nel particolarismo. Solo un Piano di Conservazione e Promozione unificato, che tuteli le Popolazioni e i loro adattamenti unici, potrà garantire la resilienza e il successo del patrimonio equino dell’Isola.

Luogo: CHIOSI COUNTRY CLUB, CORLEONE, PALERMO, SICILIA

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