All’interno della Casa Circondariale “Pagliarelli – Antonio Lorusso” di Palermo, un altro tassello importante si aggiunge al percorso dei Poli Universitari Penitenziari siciliani. H.P. (sono le iniziali del neo laureato il cui nome resta coperto per ragioni di privacy), 36 anni, detenuto e studente dell’Università degli Studi di Palermo, ha conseguito la laurea triennale in Studi filosofici e storici, coronando un cammino di studio che, in un contesto di detenzione, assume un valore simbolico e sociale ancora più profondo. 

Il suo elaborato finale, La nuova società dell’umanità, trae ispirazione dalle riflessioni di Luciano Canfora e affronta le crisi delle utopie moderne, interrogandosi sulla possibilità di immaginare un mondo nuovo dopo i fallimenti della storia. “Utopico, certo – sottolinea il relatore Marco Caparezza – ma è proprio questo il compito della filosofia: aprire orizzonti, immaginare mondi altri, alimentare speranza”. E in carcere, aggiunge, la speranza può diventare uno strumento di consapevolezza e rinascita. 

Il percorso accademico di H.P. è stato tutt’altro che semplice: proveniente dal Polo Penitenziario Universitario di Milano e trasferito successivamente a Palermo, ha dovuto confrontarsi non solo con i limiti imposti dallo stato detentivo, ma anche con difficoltà linguistiche, essendo di origine non italiana. Nonostante tutto, ha concluso gli studi con una media del 28, diventando il terzo detenuto a laurearsi a UniPa dopo i percorsi completati nell’ultimo anno in Urbanistica e Studi Globali.

“La sua laurea – evidenzia Luisa Amenta, prorettrice al Diritto allo Studio – non è soltanto un traguardo personale, ma un esempio concreto di come il diritto alla conoscenza possa restituire dignità, libertà interiore e futuro anche nei contesti più complessi”. 

Durante la proclamazione, momento raro e carico di significato, erano presenti anche i familiari del neo-laureato. “La presenza della nipotina,  osserva il garante regionale dei diritti delle persone detenute, Antonino De Lisi, è un simbolo di speranza per il futuro e della capacità delle istituzioni di costruire percorsi che abbiano un impatto reale sulla vita delle persone”.

I Poli Universitari Penitenziari della Sicilia, attivi dal 2021 e recentemente rinnovati fino al 2027, coinvolgono oggi circa quaranta studenti detenuti iscritti ai corsi UniPa, con tredici nuove immatricolazioni solo per l’anno accademico 2025/2026. Un impegno sostenuto dal rettore Massimo Midiri, che ha potenziato strutture e personale dedicato, permettendo al Polo di crescere e coinvolgere detenuti del Pagliarelli, dell’Ucciardone e delle carceri di Trapani e Agrigento.

La laurea di H.P. non è solo un titolo conseguito: è il segno di un percorso che trasforma, di un tempo trascorso a costruire e non a perdere, di un’utopia che, almeno qui, prova ancora a mettere radici. Una storia che ricorda come la cultura, anche dietro le sbarre, può aprire spiragli di umanità e futuro.