C’è tempo fino a metà del prossimo mese ed è una occasione che un’area come quella di Termini Imerese non può e non deve mancare: “Serve un’accelerazione a Termini Imerese nella presentazione dei progetti relativi al bando per le aree di crisi industriale: la scadenza è il 15 gennaio, è un’occasione imperdibile”.

A dirlo è stato l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, nel corso di un incontro con funzionari del ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresentanti di Invitalia, delle associazioni datoriali e delle organizzazioni sindacali, convocati per fare il punto sul bando della legge 181/1989, quella relativa alle aree di crisi industriale che per la città del Palermitano prevede 15 milioni di euro.

Gela non ha ancora una scadenza in vista

“Diversa la situazione dell’altra area di crisi, quella di Gela, dove lo sportello non è stato ancora aperto e quindi non c’è ancora una scadenza del bando che ha una dotazione di 16 milioni di euro ma «sono stati già predisposti tre progetti”, ha sottolineato l’assessore. Le risorse sono destinate a sostenere interventi di reindustrializzazione e nuova occupazione.

Il fatto che Gela abbia già pronto un primo pacchetto di iniziative da presentare “è un segnale incoraggiante che dimostra la volontà del territorio di ripartire”.

Serve lavoro di squadra delle istituzioni

L’assessore ha inoltre richiamato l’importanza del lavoro congiunto tra istituzioni, aziende e parti sociali per sostenere investimenti capaci di generare sviluppo e nuova occupazione nelle due aree.

La legge 181/1989 prevede un bando gestito da Invitalia per sostenere la riqualificazione produttiva delle aree di crisi industriale complesse. Finanzia programmi di investimento delle imprese, sia nuove che esistenti; sostiene progetti di reindustrializzazione, diversificazione produttiva e tutela dell’occupazione; prevede agevolazioni miste: contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e partecipazione al capitale d’impresa; si rivolge a iniziative con investimenti significativi, capaci di generare posti di lavoro.