La Finanziaria regionale non è ancora entrata nel vivo a sala d’Ercole ma le schermaglie fra maggioranza e opposizione e quelle interne alla maggioranza sono già iniziate. E dalle prime notizie i nodi da sciogliere sembrano essere tre.
I nodi della finanziaria, tagliare i 134 articoli
Si tratta, da una parte, di un nodo, per così dire, trasversale fra maggioranza e opposizione. La Legge di Stabilità, nata con 28 articoli, secca e diretta, in Commissione è arrivata a 134. E c’è tempo fino a mezzogiorno di domani per presentare ulteriori emendamenti che potrebbero modificarla e farla ulteriormente lievitare. Così il primo tema è quello di tagliare. Il taglio è nelle intenzioni del governatore, ma servirebbe anche a limitare tempi, recuperare risorse, limitare lo scontro con le opposizioni e, forse, ma soltanto forse, anche eventuali temi di discordia dentro la maggioranza.
I nodi dentro la maggioranza, gli ex Pip
Dentro la maggioranza, poi, ci sono due nodi che non sono un mistero. La Lega ha detto chiaramente che i soldi trovati per gli ex Pip non bastano. Noi Moderati a sua volta è più morbida nelle dichiarazioni, ma chiaramente schierata per l’appostamento di somme importanti per aumentare le ore degli ex precari appena stabilizzati. Gli 8/10 milioni di cui parla il governo non bastano e c’è da aspettarsi emendamenti e modifiche in aula.
Stamattina, intanto, i sindacati portano in piazza gli ex Pip appena stabilizzati, proprio a supporto di questa esigenza di aumento delle ore di lavoro. La manifestazione è prevista con un corteo dalla prefettura alla Presidenza della Regione con concentramento alle 12 e manifestazione alle 13.
La posizione dei sindacati dei lavoratori part time (così si definiscono dopo la stabilizzazione) stamattina si ammorbidisce un poco rispetto a ieri: “Le organizzazioni sindacali Fp-Cgil Sicilia, Cisl-Fp Sicilia e Uil-Fpl Sicilia, assunta la notizia di stampa del presunto accordo raggiunto dal vertice di maggioranza di martedì, esprimono soddisfazione per i primi risultati ottenuti in seguito alla manifestazione di lavoratori e lavoratrici in regime di part-time degli enti locali siciliani che si è svolta venerdì scorso. Dopo l’incontro con il dott. Salvatore Sammartano, capo di gabinetto del presidente della Regione, e grazie alla forte mobilitazione, gli impegni che sembrano essere stati raggiunti sono i seguenti: sono stati previsti 10 milioni di euro per il 2026, ulteriori 10 milioni per il 2027 e 20 milioni per il 2028 da parte del governo regionale” si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica.
“Questo risultato, frutto della determinazione e della partecipazione dei lavoratori, rappresenta un primo passo positivo. Pur riconoscendo le difficoltà economiche attuali, apprezziamo lo sforzo compiuto dalla giunta Schifani. Tuttavia, riteniamo necessario mantenere alta l’attenzione perché non vi siano passi indietro rispetto agli impegni presi”.
“Rivolgiamo un appello ai deputati regionali dell’Assemblea regionale siciliana affinché dimostrino sensibilità e responsabilità, confermando e, se possibile, migliorando le decisioni assunte. L’obiettivo è garantire stabilità e risposte concrete ai precari storici che da anni attendono una soluzione definitiva. Continueremo a vigilare con determinazione, consapevoli che solo grazie all’unità e alla mobilitazione possiamo ottenere risultati significativi”.
I nodi nella maggioranza, gli incentivi al lavoro
Terzo nodo è quello dei tre articoli dedicati agli incentivi al lavoro. Qui a notificare la voglia di fare di più o comunque in modo diverso sono gli alleati di Fratelli d’Italia. Gli incentivi attualmente previsti riguardano sgravi a chi assume per tre anni, fondi per le imprese che permettono il lavoro da casa in Sicilia ai propri dipendenti siciliani che rientrano nell’isola, ed una terza misura più generica.
La tentazione del maxi emendamento
Per risolvere tutto in un colpo solo si fa avanti la tentazione di un maxi emendamento che accorpi fra loro una cinquantina di articoli, recuperi somme e le destini agli ex Pip e agli articolisti e aumenti la dotazione degli incentivi al lavoro. Un lavoraccio al quale si sta, comunque, già pensando.
Sulla strada del maxi emendamento, però, ci sono gli emendamenti singoli che arriveranno a pioggia soprattutto dalle opposizioni. Bisognerà leggerli quando saranno tutti depositati, domani. E poi c’è la certezza che a fronte di un documento governativo di questo genere Pd, 5 stelle e La Vardera insorgeranno tentando in tutti i modi di sabotarlo.
Per farla breve, un’altra finanziaria come ne abbiamo visto diverse negli ultimi due anni.






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