È una delle pagine più inquietanti emerse dall’inchiesta sullo spaccio di stupefacenti nella zona di Brancaccio: lo spaccio di droga avveniva in pieno giorno, puntuale all’ora della ricreazione, proprio davanti ai cancelli di un istituto scolastico. La polizia ha arrestato Antonino Augello, accusato di aver fornito hashish a una minorenne.
L’appostamento e la cattura
La vicenda ruota attorno al rapporto tra Augello e una studentessa diciassettenne. Le indagini e le intercettazioni hanno documentato una consuetudine preoccupante. Il primo contatto risale al 13 novembre dello scorso anno, quando le microspie hanno registrato una telefonata breve ma chiarissima.
“Per quindici”, è stata la richiesta della ragazza, un codice che, secondo gli inquirenti, indicava l’ordine di una dose di hashish del valore di 15 euro, da consegnare all’ora di ricreazione.
Augello si è mosso immediatamente, raggiungendo la zona della scuola e consegnando la dose con una disinvoltura che ha fatto pensare a una prassi consolidata. Lo scambio, incassando i 15 euro, è avvenuto davanti ai cancelli in maniera talmente semplice da ripetersi il giorno successivo.
Arresto in flagranza
Il giorno dopo, la scena si è replicata. Una nuova comunicazione registrata: la giovane chiede «la stessa cosa di ieri» e Augello conferma la sua imminente presenza.
Stavolta, però, ad attendere lo spacciatore nei pressi del cancello, c’erano gli agenti di Polizia. Gli investigatori hanno osservato i movimenti, bloccando Augello in flagranza di reato proprio mentre stava passando la droga alla studentessa.
Nelle mani della ragazzina è stata trovata una dose di circa quattro grammi di hashish, confezionata in cellophane. Ad Augello sono stati sequestrati i soldi appena ricevuti, ma non è finita qui. I poliziotti, ispezionando il casco che l’uomo portava con sé, hanno rinvenuto altre quattro dosi pronte per la vendita, per un peso complessivo di sedici grammi.
La Confessione della minorenne
Portata in Questura, la diciassettenne ha ammesso l’uso di hashish “da circa un anno, anche se non in modo continuo”. Ha confessato di essersi rivolta a «quel signore di cui non conosco il nome» da circa un mese.
Nonostante la presunta ignoranza sul nome, sul suo smartphone, sotto la lettera “F” della rubrica, era salvato proprio il numero di Antonino Augello. La giovane ha confermato la telefonata di quella mattina: “Gli ho chiesto 15 euro di fumo, mi ha risposto che l’avrebbe portato all’uscita della scuola”. Non ha voluto o saputo fornire dettagli su chi le avesse dato il contatto dello spacciatore.
L’arresto di Augello e la testimonianza della minorenne accendono i riflettori su una rete di spaccio che non esita a operare in prossimità degli istituti scolastici, sfruttando la pausa ricreativa per i suoi affari illeciti.






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