Quasi dieci milioni di euro in più spesi nel primo semestre solo per l’acquisto di farmaci per diabetici o comunque sottoposti a piano terapeutico. Sarebbe questo l’effetto della riforma del sistema di acquisto varato nel 2024 dallo Stato ma che grava sulle Regione. La Sicilia si trova costretta ad acquistare dal sistema di rivendita (le farmacie) invece di contrattare direttamente gli stock con le case farmaceutiche.

La crescita del consumo

In Sicilia il consumo di farmaci è cresciuto del 3,5% ma la spesa del 27%. E la Sicilia ha messo nero su bianco le sue lamentele al Ministero ottenendo, però, una risposta piccata. Il Vice Ministro Mauro Gemmato parla di una lettera sgarbata e piena di errori, più un attacco politico che una questione tecnica e poi sottolinea che in tutta Italia la spesa farmaceutica è diminuita con questa norma e si chiede come mai proprio la Sicilia, invece, ne denunci un aumento.

L’Assessore Faraoni: “Lettera di segnalazione nell’ambito della collaborazione istituzionale”

“Nel chiedere ai ministeri della Salute, dell’Economia e ad Aifa una revisione delle norme nazionali che stanno incidendo negativamente sulla spesa farmaceutica delle Regioni, abbiamo inteso operare, come abbiamo sempre fatto, nell’ottica della leale collaborazione tra Stato e Regione, che non è mai reciprocamente mancata nel corso di questa legislatura”  afferma, adesso, l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, in risposta alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal viceministro Marcello Gemmato.

Note analitiche che prendono in considerazione fatti

“Le note che abbiamo trasmesso – prosegue Faraoni -, prendono in considerazione analiticamente gli effetti di alcune norme introdotte sia nel 2023 sia nel 2024, ovvero un deciso incremento della spesa che le Regioni devono affrontare annualmente per l’acquisto di farmaci. Nessuna contestazione e nessuna critica al governo nazionale, quindi, solo l’invito a valutare, nell’ambito della nuova legge di Stabilità nazionale, una revisione delle norme oggetto della comunicazione. È per questa ragione – conclude – che abbiamo appreso con rammarico delle dichiarazioni del viceministro nei confronti della nostra iniziativa, che si iscrive nell’ambito della sinergia che da sempre ha caratterizzato i rapporti tra governi nazionale e regionale, per il solo bene dei pazienti e del sistema sanitario”.