Il tema del tempo prolungato e del tempo pieno nelle scuole dell’infanzia e primarie torna con forza nel dibattito cittadino grazie alla nuova presa di posizione di Azione Catania, che chiede all’amministrazione di assumere un impegno concreto su un servizio considerato essenziale per la crescita culturale e sociale della città.

Nella realtà catanese, infatti, il tempo pieno – introdotto dalla legge 820 del 1971 e regolato dal DPR 89/2009 – non ha mai trovato piena realizzazione. A distanza di oltre cinquant’anni, è presente soltanto in pochi istituti centrali e in forma del tutto marginale, mentre quartieri ad alta vulnerabilità come Librino, Villaggio Sant’Agata e San Giorgio ne sono completamente privi, nonostante siano proprio le aree dove dispersione scolastica e condizioni socioeconomiche critiche renderebbero questo servizio indispensabile.

Secondo Gregorio Mirone, responsabile dell’Organizzazione provinciale di Azione, il tempo pieno rappresenterebbe per questi territori non solo un’opportunità formativa, ma anche una preziosa risposta sociale. Oltre a contribuire al miglioramento della didattica e a favorire la conciliazione famiglia-lavoro, il servizio consentirebbe di sottrarre bambini e adolescenti a contesti fragili, offrendo loro più ore di educazione, guida, socialità e senso civico, molto più di quanto possa assicurare il solo orario scolastico ordinario.

La recente aggressione criminale contro la scuola Pestalozzi di Librino, osserva Azione, è un segnale evidente della volontà della criminalità di indebolire uno dei pochi presidi che contrastano i meccanismi di reclutamento e devianza. Questo episodio dimostra, secondo il movimento politico, quanto sia urgente rafforzare la presenza dello Stato attraverso la scuola, aumentando l’offerta formativa proprio dove la fragilità sociale è più radicata.

A complicare il quadro è anche l’attuale impostazione del PNRR, che pur prevedendo investimenti importanti per gli asili nido nelle periferie, non include interventi per l’adeguamento delle scuole al tempo prolungato o al tempo pieno, rendendo di fatto incompleto e disomogeneo il percorso educativo necessario in questi quartieri.

Per Azione, è indispensabile predisporre rapidamente un piano comunale dedicato all’estensione del tempo pieno, colmando un divario storico rispetto al resto del Paese. Solo così Catania potrà recuperare anni di ritardi e restituire ai bambini delle periferie un’opportunità concreta di crescita.

Su questo punto interviene anche Marco Magnano San Lio, coordinatore cittadino di Azione, che sottolinea: «La scuola è il primo argine alla criminalità e al disagio sociale. Senza tempo pieno nei quartieri più fragili non potrà mai esserci vera uguaglianza. Chiediamo all’amministrazione un impegno immediato e concreto: investire nella scuola significa investire nel futuro della città.»

Per Azione, il tempo pieno non è una semplice opzione organizzativa, ma un intervento strategico di civiltà. Una scelta che può cambiare il destino di migliaia di bambini e dell’intera comunità catanese.

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