Palermo 11 dicembre 2025 – I lavoratori e le lavoratrici al centro delle principali vertenze di Palermo sfileranno al corteo di domani ore 9.30 da piazza Felice a piazza Indipendenza per lo sciopero generale proclamato dalla Cgil contro la legge di bilancio del governo Meloni. Dai lavoratori Almaviva licenziati ai metalmeccanici di Selikab in cassa integrazione colpiti dalla crisi dell’automotive, dagli edili della Manelli agli interinali di Amap licenziati, dai docenti precari dell’Università ai farmacisti coi loro collaboratori che chiedono il recupero dei poteri d’acquisto dei loro salari, ai precari degli enti locali, agli operai agricoli dell’università in agitazione perché l’impegno per la stabilizzazione non si traduce in realtà, ai letturisti di AeG. Alcuni di loro interverranno alla manifestazione, raccontando le loro storie.

“Decine di vertenze aperte che raccontano una cosa sola: lavoro povero, salari che perdono potere d’acquisto, rinnovi contrattuali fermi, precarietà in aumento, il tema del welfare abbandonato, pensioni sempre più povere. Tutti temi che la politica non affronta – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo– Abbiamo svolto in questi mesi decine di assemblee nei siti produttivi, nei quartieri, nelle camere del lavoro zonali, nei posti di lavoro dove c’è più sofferenza, per ascoltare lavoratori, precari, disoccupati. Aderire allo sciopero e alla manifestazione regionale del 12 è importante: da porta Felice a piazza Indipendenza dobbiamo inviare anche un segnale forte nei confronti del governo regionale, sommerso dagli scandali e dalle inchieste. Per pensare a un futuro diverso, perché qualcosa cambi, è importante scendere tutti in piazza”.

ALMAVIVA – Al corteo ci saranno i lavoratori e le lavoratrici di una vertenza simbolo, Almaviva, licenziati ad agosto e da allora in Naspi. “Si aspetta che la Regione si attivi per i due progetti di ricollocazione -spiega il segretario generale Fabio Maggio – Per il numero 116117 era previsto un incontro due giorni fa presso la presidenza della Regione, rinviato a data da destinarsi. Per l’altro progetto sulla digitalizzazione siamo ancora in fase embrionale. In Calabria e Basilicata invece i progetti sono già partiti. Da noi la sede è pronta: per avviare l’attività, la Regione deve ancora assegnare la commessa ad un’azienda affidataria, per la parte tecnologica. E sono stati finanziati solo due anni su quattro. In attesa, ci sono 130-150 persone tra Palermo e Catania”.

MANELLI – Saranno presenti i lavoratori della Manelli, che per mesi hanno manifestato con scioperi e sit-in per avere gli stipendi e garanzie sul futuro. “La situazione – spiega Cosimo Lo Sciuto, segretario Fillea Cgil Palermo – resta di grande incertezza. Questa lunga crisi può essere superata solo con la presa in affitto da parte di Cmc e con la successiva acquisizione dell’azienda. Stiamo aspettando anche il pagamento degli stipendi per i lavoratori della consorziata Palermo sud est, del collettore fognario sud orientale”.

SELI-KAB- In mobilitazione anche i lavoratori della Seli-Kkab di Carini, per il grave stato di crisi dell’azienda di elettronica del gruppo Tecno System spa, dovuto al calo di commesse nel settore dell’automotive. “I 120 lavoratori sono in cassa integrazione da gennaio– afferma il segretario generale Fiom Palermo Francesco Foti – Sono lavoratori altamente qualificati: bisogna trovare soluzioni per diversificare la produzione. Abbiamo chiesto alla Regione di attivarsi per garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito. Lo scenario generale è desolante: tranne che nei grandi gruppi, nelle piccole aziende i lavoratori sono sfruttati, sottopagati e ricattati, con la paura di perdere il posto di lavoro. E mancano politiche di contrasto all’illegalità”.

DOCENTI PRECARI UNIVERSITA’ – Ieri, nell’aula seminari, Edificio 12, si è svolta l’assemblea in vista dello sciopero del 12. “Una mobilitazione fortemente sentita, domani porteremo in piazza le rivendicazioni dei ricercatori e dei docenti precari dell’Università, della Scuola e del personale Ata – dice il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – La riforma della docenza non solo toglie autonomia ma aumenta il precariato. I lavoratori che rappresentiamo sono costretti a misurarsi con una realtà complessa fatta di precarietà e bassi stipendi: vivono di stenti tra caro vita e inflazione che aumenta. Tutto ciò è insostenibile, anche e soprattutto eticamente, quando si investono risorse in morte e armamenti anziché per la vita delle persone, in istruzione, sanità, salari e diritti dei cittadini”.

OPERAI AGRICOLI UNIVERSITA’ – “La vertenza riguarda  una cinquantina di lavoratori agricoli a tempo determinato che da oltre 30 anni, grazie a una norma nazionale del 1980, svolgono annualmente la loro attività sia presso l’Orto Botanico sia presso la cittadella Universitaria – spiega la segretaria generale Flai Cgil Palermo Enza Pisa – L’Università ha preso degli impegni precisi. Inoltre, una parte dei lavoratori aspetta lo scorrimento delle graduatorie per il passaggio a tempo indeterminato ma la restante parte rimane sospesa nell’incertezza della riassunzione per l’anno 2026. Auspichiamo che entro dicembre la situazione si risolva”.

FARMACISTI – “Una delegazione dei dipendenti delle farmacie private sarà in piazza con noi per il mancato rinnovo del contratto – afferma Giuseppe Aiello, segretario generale Filcams Cgil Palermo – Le speranze si sono interrotte con la rottura delle trattative con Federfarma. Dopo lo sciopero di novembre, le trattative ancora non sono ripartite. Parliamo di dottori il cui precedente contratto è stato rinnovato nel 2021, dopo 8 anni di vuoto, con soli 80 euro di aumento. La proposta delle parti datoriali si è fermata a 180 euro per il triennio, che sarebbe pari a 50 centesimi al mese, mentre la richiesta delle organizzazioni sindacali è di 360 euro, un giusto doveroso riconoscimento economico e contrattuale, considerata l’inflazione galoppante di questi anni”.

PRECARI DELLA GIUSTIZIA E DEGLI ENTI LOCALI –“Chiediamo che vengano stanziati i fondi per l’aumento delle ore e la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego, a partire da quelli del Ministero della Giustizia. I rinnovi dei contratti nazionali, che noi non abbiamo sottoscritto, hanno visto un impoverimento dei lavoratori pubblici, da parte di un governo che si è confermato come il peggior datore di lavoro del paese, ne é dimostrazione il fatto che molti contratti del settore privato sono stati rinnovati a condizioni migliori del lavoro pubblico. Manifestiamo anche contro la manovra regionale, in attesa di risposte concrete per i part-time degli enti locali precari da piu di 20 anni, che a queste condizioni dopo anni di sacrifici prenderanno una pensione che non é dignitosa”.

LAVORATORI INTERINALI AMAP E OPERATORI ASACOM – “I 27 lavoratori in somministrazione di Amap sono senza lavoro da fine giugno – dice Francesco Brugnone, segretario generale Nidil Cgil Palermo – Sugli operatori del servizio tecnico la vertenza con Amap e col Comune rimane aperta. Così come è in piedi la vertenza per gli assistenti alla comunicazione (Asacom): il Comune ha inspiegabilmente richiesto l’obbligo della partita Iva per gli incarichi e stiamo portando avanti dei ricorsi. Molti operatori si oppongono per ragioni economiche e per perché questo lavoro impone obbligo di orari, di giorni e di utilizzo degli istituti per svolgere l’attività lavorativa. Non risultano lavoratori autonomi”.

LETTURISTI AeG “L’azienda, AeG Riscossioni, subentrata nell’appalto per la lettura dei contatori del gas conto di Amg Energia, licenziato il 40 per cento dei letturisti a fronte di un appalto che ha continuato a erogare il servizio sempre per il medesimo importo. Noi chiediamo la riassunzione ma l’azienda ha chiuso le porte all’opzione caldeggiata anche dal giudice del lavoro. E’ in corso anche la vertenza unitaria per i lavoratori di E-distribuzione, ai quali Enel unilateralmente ha stravolto l’orario di lavoro”.


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