L’ombra dell’inciviltà e del disprezzo per la memoria torna ad allungarsi sulla piazzetta intitolata al Beato Giuseppe Puglisi, nel quartiere di Brancaccio. Nella notte presumibilmente di ieri, ignoti malviventi – che si spera restino tali solo per poco – hanno compiuto un gesto di inaudita violenza simbolica: hanno spaccato in due una delle panchine di marmo che abbelliscono e rendono omaggio al sacerdote martire di mafia.

Il danno, che ha ridotto a un cumulo di macerie il sedile in marmo spesso ben 10 centimetri, non è purtroppo un evento isolato, ma l’ennesimo attacco a un luogo che dovrebbe rappresentare un faro di legalità e speranza. E, come sottolineato dal Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale, “c’era da aspettarselo”.

Il gesto due giorni dopo il blitz

Il vandalismo, infatti, si consuma in un clima di forte tensione e repressione della criminalità organizzata nel quartiere. L’atto arriva a soli due giorni di distanza dal maxi-blitz che ha portato in carcere 50 persone, ritenute responsabili della gestione delle piazze di spaccio attive anche a Brancaccio. Inoltre, solo una settimana fa, i Carabinieri avevano effettuato una poderosa azione di controllo proprio nella piazzetta, sequestrando 5 mezzi tra auto e bici elettriche, elevando 20 multe e identificando 62 persone e 29 veicoli.

“Purtroppo, l’inciviltà non perde tempo!”, ha commentato Artale, ripercorrendo la serie di atti vandalici subiti. Prima della panchina, gli incivili si erano già accaniti contro le fotografie che raffigurano la storica visita di Papa Francesco nel 2018, in occasione del XXV anniversario del martirio di Don Puglisi.

L’appello ai cittadini

Nonostante l’amarezza, l’episodio rafforza la convinzione che l’azione delle Forze dell’Ordine stia colpendo nel segno. “Pertanto siamo nella strada giusta: l’intervento dei carabinieri è la risposta a quanto continua ad accadere in questo luogo sacro”, afferma Maurizio Artale.

Tuttavia, l’appello più forte e accorato è rivolto ora a chi vive quotidianamente il quartiere, ai residenti che beneficiano del sacrificio del Beato. Artale conclude con una richiesta di mobilitazione civica: “Ora attendiamo anche la risposta da parte dei cittadini che abitano questa piazzetta intitolata al Beato Giuseppe Puglisi. Siate degni di quel testimone che con il suo sacrificio ha voluto costruire un quartiere più vivibile per i vostri figli!

Il degrado materiale si scontra con il valore etico e spirituale della piazzetta, e la comunità attende una presa di posizione forte per difendere la memoria di “3P” e il futuro di Brancaccio.