La partenza non è certamente delle migliori ma una giornata iniziata male, alla fine, si trasforma in un buon risultato. La Finanziaria regionale passa le forche caudine della prima giornata di voto dell’articolato e porta a casa l’articolo uno, uno dei pilastri della finanziaria del governo Schifani (almeno di quella in 28 articoli uscita dalle stanze di Palazzo d’Orleans).
Schifani tesse la tela
Ad raddrizzare una giornata d’0aula che sembrava prendere una brutta piega è il governatore. Renato Schifani arriva in aula subito dopo i primi due stop e veste i panni del grande tessitore. Incontri, dibattiti, discussioni, qualche concessione alle opposizioni su temi importanti e proposte condivisibili dal punto di vista del governo. Una strigliata a qualche deputato, un incontro con altri e, alla fine, l’articolo uno con i suoi 150 milioni di aiuti per il lavoro va in porto.
Si tratta di una riscru8ittura. L’articolo viene, di fatto, ritirato e riscritto superando tutti gli emendamenti ma per blindarlo si fa spazio ad alcune proposte che vengono anche (forse soprattutto) dai banchi dell’opposizione
L’ultima formulazione
La versione del governo prevede un contributo pari al 10% del costo annuale del personale assunto ma con la riscrittura la percentuale sale al 15% se l’assunzione riguarda una donna o un over 50. Per blindare la norma il governo recepisce due emendamenti targati Pd e 5 stelle.
Si tratta di uno sgravio Irap del 15 per cento a favore delle imprese che assumono over 50 disoccupati da almeno due anni proposto dalla deputata Roberta Schillaci (M5S) e inserita nella riscrittura dell’articolo 1, appena approvata dall’Ars.
“Si tratta – commenta la deputata – di una norma a cui tengo particolarmente e che presento da diversi anni. Mira a incentivare le nostre imprese a reclutare soggetti che difficilmente, dopo aver perso il lavoro, riescono a reinserirsi nel settore produttivo una volta superati i 50 anni. In un tessuto sociale degradato come il nostro dal punto di vista occupazionale, perdere il lavoro costituisce un grosso problema, ma per gli over 50 è una vera tragedia”.
Accolta anche la proposta targata Nello Di pasquale “Per questa norma ho proposto un emendamento, approvato dall’Aula, che introduce un ulteriore incentivo: un aumento del contributo del 5% per gli imprenditori che assumono donne”, dichiara il deputato del Partito democratico.
“Si tratta di un intervento concreto che va nella direzione di sostenere le imprese, incentivare le assunzioni e contrastare il divario di genere nel mondo del lavoro. L’obiettivo è favorire una crescita stabile e inclusiva dell’occupazione, rafforzando il tessuto produttivo siciliano e promuovendo maggiore equità sociale”.
C’è spazio anche Trova posto per un emendamento di Dario Safina, che porta gli sgravi fiscali al 15% anche nel caso in cui le assunzioni vengano effettuate da un’impresa che investe in welfare aziendale, sicurezza sul lavoro e riduzione dell’orario a 35 ore settimanali.
Cosa era andato storto in precedenza
In precedenza la maggioranza era andata subito sotto e sala d’Ercole aveva approvato con 33 voti favorevoli e 28 contrari un emendamento delle opposizioni al ddl bilancio sul quale il governo e la commissione Bilancio avevano espresso parere contrario. Una avvisaglia del clima che si respira e che probabilmente accompagnerà tutta questa fase di trattazione della Legge di Stabilità.
Era passato l’emendamento Schillaci che prevedeva tre milioni in più all’anno per le scuole siciliane per i prossimi tre anni. Si tratta di una proposta del M5S, a prima firma proprio della deputata Roberta Schillaci, che incrementa di nove milioni in totale il finanziamento dei piani di edilizia scolastica previsti dalla legge 23 dell’11 gennaio 1996.
Poco dopo via libera ad un secondo emendamento che stanzia 500 mila euro la piccola manutenzione nelle scuole siciliane.
Immediato lo scontro con l’assessore Mimmo Turano che si dice “basito per la richiesta di voto segreto avanzata dal Movimento 5 Stelle sull’emendamento del Governo, che serviva a finanziare le sezioni primavera. Si tratta, è bene ricordarlo, di servizi socio-educativi integrativi rivolti ai bambini dai 24 ai 36 mesi, che svolgono una funzione essenziale di raccordo tra l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, in un’ottica di continuità del percorso formativo 0-6 anni, e che per ciascuna sezione accolgono fino a un massimo di 20 bambini. In Sicilia le sezioni primavera attive sono complessivamente 265, di queste 245 sono gestite da istituti paritari privati e 20 da istituti statali. Con il voto di oggi, il Parlamento regionale si assume la responsabilità di mettere a rischio un servizio essenziale, in larga parte garantito dalle scuole paritarie e disciplinato a livello nazionale da specifiche intese tra Stato, Regioni ed ANCI”.
L’intervento del Presidente della Regione, diventa provvidenziale per riportare l’aula sulla giusta via.
Una finanziaria che può essere messa sui binari
Gli eventi di ieri con la doppia sospensione d’aula e la discussione che torna sui binari solo nelle riunione delle 20,15 dicono chiaramente che anche se il clima è teso, la finanziaria può essere messa sui giusti binari ma nulla può essere lasciato al caso.
Per Schifani si profilano giorni di intenso lavoro di mediazione, sui temi importanti per il governo, quelli sui quali ha dimostrato si possono trovare intese risolutive. Oggi si ricomincia con l’aula convocata alle 11,00 per proseguire nella discussione dell’articolato.






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