«Voglio contribuire a creare nuove botteghe artigiane a Monreale, che non può essere solo un posto famoso perché si vende sfincione».
È l’obiettivo annunciato dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi, in occasione del dono, da parte di Confartigianato e Coldiretti, della nuova statuina del presepe dedicata ai lavoratori dei settori agricolo e delle costruzioni, realizzata per mettere in risalto i valori dell’integrazione, dell’inclusione e della sicurezza sul lavoro. L’iniziativa, che ogni anno presenta una figura ispirata ai temi del presente e alle prospettive future, conferma la volontà delle tre realtà promotrici di utilizzare il presepe come strumento culturale capace di raccontare la quotidianità e trasmettere un messaggio di fiducia.
Il presepe, infatti, rappresenta una tradizione che continua a infondere serenità anche nei momenti più complessi: è la “Buona Novella” che si rinnova, invita a rimettersi in cammino, a rafforzare le relazioni, a essere vicini alle persone e ai territori, a favorire l’inclusione. Guidate dai valori contenuti nel Manifesto di Assisi e con il patrocinio della Fondazione Fratelli Tutti e di Avvenire, Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti intendono sostenere e diffondere la forza e l’attualità di questa narrazione gentile.
La Natività, pur richiamando la nascita di Gesù, è anche un racconto della vita di ogni giorno, abitata da artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e animali: personaggi che nei secoli hanno sempre rappresentato la società del loro tempo. Per rendere questa tradizione ancora più viva, dal 2020 vengono introdotte nuove statuine che richiamano temi fondamentali quali la solidarietà durante la pandemia di Covid, l’innovazione digitale, la sostenibilità ambientale, la formazione e l’apprendistato, la qualità del cibo Made in Italy.
La statuina del 2025 si inserisce in questo percorso, dando voce ai lavoratori dell’agricoltura e delle costruzioni e richiamando l’attenzione sull’importanza della dignità del lavoro, della tutela delle persone e dell’inclusione nei contesti produttivi. Un messaggio che rinnova il valore profondo del presepe come simbolo di futuro, coesione e responsabilità condivisa.
All’appuntamento con l’arcivescovo erano presenti il segretario di Confartigianato Palermo, Giovanni Rafti, e la presidente nazionale del movimento Donne Impresa di Confartigianato, Maria Grazia Bonsignore.
«Il tema dell’artigianato – ha ribadito Isacchi – deve essere rispettato anche a Monreale e dalla sua cittadinanza. Non possono esserci solo negozi che vendono sfincione e arancine. Il mio sogno è sistemare Palazzo Torres, il Palazzo Reale, trasformandolo in un luogo di cultura, e voglio che lungo via Arcivescovado siano aperte solo botteghe artigiane. Per fare questo chiederemo aiuto proprio a Confartigianato. Voglio farlo per i turisti e per i giovani. Soprattutto i ragazzi, oggi più degli adulti, li vedo capaci di recepire il valore del lavoro artigiano».

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