Una ragazza è rimasta gravemente ferita dopo essere stata colpita da alcuni colpi di fucile esplosi in piazza Nascè, a pochi passi e a due anni esatti di distanza dall’omicidio Celesia, avvenuto nella discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi.
La sparatoria è avvenuta intorno alle due e mezza di notte. Secondo una prima ricostruzione, la giovane non sarebbe stata l’obiettivo dell’azione armata, ma una vittima collaterale della sparatoria esplosa in strada. Le sue condizioni sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.
La giovane ferita per sbaglio da un colpo di fucile mentre si trovava in centro a Palermo in piazza Nascè si chiama Valentina Peonio. La giovane era in compagnia di alcuni amici quando è stata ferita da un colpo partito da un fucile. Non sarebbe stata lei il bersaglio, sarebbe stata colpita per errore. Chi ha sparato era a bordo di una Smart.
La giovane è stata trasportata in codice rosso dai sanitari del 118 all’ospedale Villa Sofia.
Ma la follia prosegue con la fuga dell’aggressore a bordo di una Smart. Subito dopo aver sparato, ha investito due pedoni all’altezza di via Mazzini durante la corsa per far perdere le proprie tracce. E poi ha proseguito in direzione piazza don Bosco.
Poco dopo, intorno alle 3, l’intera area all’altezza di piazzetta Nascè è stata chiusa al traffico e transennata dalla polizia e dai carabinieri con il nastro rosso e bianco. Gli agenti hanno avviato i rilievi e le attività di controllo. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica della sparatoria e individuare i responsabili.
Comitato per l’ordine e la sicurezza domani a Palermo
Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, ha annunciato una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà domani mattina alle 11,30. All’ordine del giorno una possibile stretta dopo l’episodio in piazza Nascè.
La zona in cui è avvenuto il fatto, benché faccia parte delle aree preferite dal popolo della movida e nonostante due precedenti episodi specifici, non rientra nelle zone rosse sottoposte a maggiore vigilanza dopo l’omicidio di Paolo Taormina (12 ottobre scorso).
A pochi passi da piazza Nascè, il 9 dicembre 2023, un giovane di 27 anni, Marco Cucina, poi condannato, esplose sette colpi in aria, scatenando il panico in via Isidoro La Lumia e nella perpendicolare, via Quintino Sella; il 21 dicembre, sempre di due anni fa, in un locale allora chiamato Notr3, che sorge a circa duecento metri da piazza Nascè, in via Pasquale Calvi, fu ucciso l’ex calciatore ventiduenne Rosolino Celesia, detto Lino. L’assassino, poi condannato, era minorenne.
Colpi di fucile a Palermo: Zacco, fatto grave in piena zona rossa
Quanto accaduto nelle ultime ore nel centro di Palermo, con colpi d’arma da fuoco esplosi durante la notte in aree densamente frequentate, non può essere considerato un episodio isolato. È il segnale evidente di una condizione di insicurezza che incide profondamente sulla qualità della vita dei cittadini e che richiede risposte immediate, serie e strutturali.
Non è accettabile che, dopo l’istituzione delle cosiddette “zone rosse” nei fine settimana, una persona possa sparare in pieno centro cittadino e non venga immediatamente individuata e arrestata. Ancora più grave è constatare che tali misure, così come oggi applicate, hanno finito per spostare i soggetti violenti di pochi metri, trasferendo il problema appena fuori dai perimetri sorvegliati. In questo modo la violenza non viene fermata, ma semplicemente redistribuita, lasciando scoperte strade e quartieri immediatamente adiacenti.
I nostri giovani palermitani hanno il diritto di uscire, incontrarsi e godersi la vita, senza vivere nel timore che una serata possa trasformarsi in una tragedia. Non possono e non devono continuare a essere condizionati da chi non ha rispetto della vita, delle regole e della convivenza civile, e sceglie consapevolmente l’illegalità. Vivere la città in sicurezza è un diritto, non una concessione.
Allo stesso modo, i titolari delle attività commerciali, i gestori dei locali e i loro dipendenti hanno il diritto di lavorare in sicurezza, senza essere esposti a violenze, minacce o situazioni di rischio che nulla hanno a che fare con l’economia sana e con il lavoro onesto. La sicurezza è una condizione imprescindibile anche per tutelare l’impresa, l’occupazione e la tenuta del tessuto economico cittadino.
La sicurezza non può essere garantita a compartimenti stagni né limitata a poche strade o a determinate fasce orarie. Quando il controllo del territorio è parziale, si alimenta un pericoloso senso di impunità. È ormai evidente che le zone rosse, da sole, non stanno producendo gli effetti sperati e che occorre un cambio deciso di strategia.
Il tema della sicurezza riguarda tutti i quartieri della città. In una fase come questa è necessario assicurare un controllo continuo, reale e capillare del territorio, ventiquattro ore su ventiquattro. Per questo ritengo indispensabile il ricorso a strumenti straordinari, incluso l’impiego strutturale dell’Esercito a supporto delle forze dell’ordine, con una presenza stabile e visibile, capace di garantire deterrenza e rassicurazione ai cittadini.
In questo contesto, Palermo ha bisogno di una guida prefettizia autorevole, capace di esercitare pienamente il ruolo di coordinamento e indirizzo delle politiche di ordine pubblico, con fermezza, esperienza e capacità di gestione di scenari complessi. Una città come Palermo, per dimensioni, criticità e delicatezza sociale, non può permettersi incertezze: serve autorevolezza, visione e una presenza dello Stato chiaramente percepibile.
Il ricordo dell’omicidio del giovane Paolo Taormina, così come la memoria ancora viva della tragedia di Monreale, non possono essere relegati a semplici fatti di cronaca. Sono episodi che impongono una riflessione profonda e una risposta istituzionale all’altezza della gravità della situazione.
Come Consigliere comunale ritengo doveroso affermare che servono decisioni più forti, una revisione profonda delle attuali strategie di sicurezza e una guida istituzionale capace di restituire fiducia ai cittadini. Palermo ha bisogno di presenza dello Stato, controllo reale del territorio e responsabilità chiare.
La sicurezza è un diritto fondamentale dei cittadini, dei giovani, di chi lavora e di chi investe nella città. Continuerò a portare questa richiesta con determinazione nelle sedi competenti, perché la tutela della vita, della libertà e del lavoro viene prima di ogni altra considerazione.
Colpi di fucile, Miceli (Progetto Civico Italia): “Subito nuovi Vespri siciliani”
“Mi auguro che dopo questo ennesimo fatto di sangue Lagalla voglia smetterla con la ridicola tiritera di Palermo città ‘statisticamente sicura’”. Carmelo Miceli, consigliere comunale e coordinatore regionale per la Sicilia di Progetto Civico Italia, interviene sulla sparatoria di questa notte a piazza Nascè, a Palermo.
“La verità è drammatica – dice Miceli – e tutt’altro che rassicurante: a Palermo è diventato normale uscire con pistole e coltelli in macchina e il sindaco non può continuare a rispondere ad una città angosciata che ‘siamo nella media’. Lagalla deve svegliarsi. Sappiano tutti che il sindaco, per ragioni di sopravvivenza politica, non ha nessuna intenzione di tuonare contro il Governo Meloni e pretendere rispetto. Ma visto che non può farlo da solo, come gli diciamo da quasi un anno, venga in Consiglio Comunale a farsi dare un mandato pieno per pretendere dal ministero dell’Interno e da quello della Difesa l’immediato invio di poliziotti e militari che monitorino ogni strada della città. Esca dal suo palazzo fatato e guardi la realtà in faccia: Palermo è una città violenta e insicura e il Sindaco deve chiedere urgentemente dei nuovi ‘Vespri siciliani’ che ripristinino la sicurezza”.
Sindacato di polizia Fps Palermo, servono più agenti
“Questa volta, una donna è stata ferita ad una spalla colpita, a quanto sembra, da un proiettile vagante partito accidentalmente da una auto parcheggiata poco distante. La stessa auto, nel tentativo di dileguarsi rapidamente dal luogo, avrebbe travolto due pedoni che stavano attraversando in quel momento. Solo per puro caso quindi, nessuno ha perso la vita. E’ necessario e urgente potenziare l’organico delle Forze dell’Ordine in tutta la provincia di Palermo e, confidando nelle parole del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che soltanto pochi mesi fa ha assicurato la copertura del turnover in aggiunta ad un potenziamento degli organici per il controllo del territorio, auspichiamo che tale potenziamento avvenga già dalla prossima movimentazione di personale.” Lo dice la segreteria provinciale del sindacato di polizia Fsp di Palermo.
“Lo scorso mese di ottobre abbiamo valutato positivamente l’assegnazione straordinaria di 28 nuovi agenti a Palermo. Un primo segno di attenzione verso i cittadini e i commercianti palermitani che chiedono a gran voce maggiore sicurezza – aggiungono i sindacati – Ma per dare risposte concrete al territorio, non sono sufficienti gli sforzi richiesti giornalmente al personale impiegato per garantire le zone rosse nel centro di Palermo. Un capillare controllo del territorio passa inevitabilmente dalla possibilità di avere un numero sufficienti di operatori e, in questo momento, alla città di Palermo servirebbero almeno cento uomini in più”.
M5Stelle, interrogazione al ministro Piantedosi
“Nuova notte di follia e sangue nelle strade delle città italiane. A Palermo una donna di 33 anni è stata ferita per errore da un colpo di fucile in pieno centro, nella zona della movida. Il tutto avviene a poche settimane dall’omicidio del giovanissimo Paolo Taormina, mentre continuano a essere all’ordine del giorno i crimini commessi sulle strade del capoluogo siciliano. Tutto ciò è inaccettabile. La sicurezza targata Meloni che fine ha fatto? Il ministro Piantedosi dove è? Nelle prossime ore depositeremo una interrogazione perché esigiamo non slogan o la solita propaganda, esigiamo fatti. Serve la presenza dello Stato, i cittadini e i nostri figli devono potersi sentire al sicuro. Avevamo proposto in Legge di bilancio una serie di emendamenti per rafforzare la sicurezza urbana nelle nostre citta’, per mettere piu’ agenti a presidio del territorio. Ma ancora una volta questa destra si sta dimostrando totalmente incapace di affrontare e risolvere l’emergenza sicurezza”. E’ quanto dicono i deputati del M5s Daniela Morfino, Valentina D’Orso e Davide Aiello.
Faraone, con Meloni le strade ricordano il Far West
“Ancora violenza, ancora sangue, questa volta quello di una donna presa a fucilate. A Palermo, come in Italia, la sicurezza è ormai un ricordo. Con Giorgia Meloni al governo le strade italiane ricordano sempre più il Far West”. Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva. “Le scene a cui questa notte si è assistito nel centro di Palermo assomigliano molto a un incubo. – aggiunge – Una ragazza è stata presa a fucilate in piazza Nascè ed è grave. Vittima collaterale, pare, di una sparatoria. E’ questa la sicurezza promessa da Giorgia Meloni prima di arrivare al governo? Peccato che, una volta messo piede a Palazzo Chigi, i dati hanno cominciato a peggiorare. A preoccupare in modo particolare sono quelli minorili”. “Nell’iniziativa organizzata a Bagheria da Casa Riformista ieri, sono state presentate le statistiche degli ultimi due anni. – spiega – I furti commessi a Palermo da minori aumentano del 20%, le rapine del 34%, le estorsioni del 32%. A livello nazionale, invece, secondo lo stesso Viminale i furti crescono del 7%, le truffe informatiche del 25%, le violenze di genere del 10%”. “Per contrastare un simile scenario, le forze dell’ordine hanno chiesto 10mila agenti in più ma il governo, nella legge di Bilancio, non ha messo un euro, né investito in istruzione e cultura”.






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