Una foto dell’auto in fuga e la testimonianza di un’amica della vittima hanno consentito agli agenti della squadra mobile di fermare il giovane di 21 anni che la notte tra sabato e domenica ha sparato un colpo di fucile ferendo Valentina Peonio che si trovava in piazza Nascè a Palermo mentre stava riprendendo l’auto per tornare a casa.

Giuseppe Calì fermato e portato in carcere dopo un lungo interrogatorio ieri sera ha raccontato di avere trovato il fucile in un cassonetto. Ha imbracciato l’arma per farla vedere alla cugina che era passato a prenderla. Ha cercato in tutti i modi di giustificarsi davanti al pm e ai poliziotti della mobile. Non voleva fare del male. Il colpo dal fucile da caccia del 1800, mai registrato, è partito per errore.

L’amica che accompagnava Valentina è la fidanzata di uno dei tre giovani uccisi a Monreale la notte del 26 aprile. In pochi secondi è ripiombata in quell’orrore. E’ stata lei a raccontare quanto successo. E’ stata la prima a vedere il fucile e ha cercato di raggiungere la vettura insieme a Valentina. Poi ha sentito lo sparo e ha visto la sua amica cadere giù con la ferita al collo. Mentre Giuseppe Calì con la cugina fuggiva via a bordo della Smart un testimone ha fotografato la targa.

Elemento fondamentale per risalire al giovane che ha sparato. La procura ha chiesto al gip la convalida del fermo. Calì che nella vita fa il pasticcere è stato fermato per detenzione di arma clandestina. E’ indagato anche per lesioni, omissione di soccorso e sparo in luogo pubblico. Dopo avere sparato ha nascosto il fucile sottoterra in un terreno nella zona di via Castellana. E’ stato lui stesso a indicare ai poliziotti dove scavare.