Un vile atto intimidatorio ha scosso profondamente il quartiere Zen di Palermo, dove ignoti hanno esploso colpi di arma da fuoco contro la chiesa di San Filippo Neri. L’episodio ha immediatamente sollevato un’ondata di sdegno e solidarietà, mobilitando i rappresentanti delle istituzioni cittadine che vedono in questo gesto un attacco diretto non solo a un edificio di culto, ma a un presidio fondamentale di legalità e riscatto sociale. La parrocchia, da anni in prima linea nel contrasto all’emarginazione, è stata colpita proprio per il suo ruolo di alternativa concreta alle logiche criminali che tentano di imporsi sul territorio.

Mariangela di Gangi Pd, solidarietà al parroco

Mariangela Di Gangi, consigliera comunale del Partito Democratico, ha espresso una posizione netta definendo l’accaduto come un attacco alla parte più sana e attiva della comunità. Secondo l’esponente dem, “Colpire la chiesa di San Filippo Neri allo Zen significa colpire quella comunità in una delle sue componenti più sane, le sue relazioni, il lavoro quotidiano che prova a costruire futuro e speranza. A padre Giannalia e a tutte le persone che vivono e animano la parrocchia va la nostra piena vicinanza. È un episodio che ferisce, ma che richiama ancora una volta l’urgenza di prendersi cura di una parte della nostra città da cui passa una sfida importante per Palermo tutta”.

Ottavio Zacco, vicini alla comunità dello Zen

Sulla stessa linea si è attestato il consigliere Ottavio Zacco, che ha voluto manifestare la propria vicinanza al parroco e a tutti i fedeli per quella che ha definito un’azione contro un luogo simbolo di fede e presidio educativo. “Colpire una chiesa significa colpire non soltanto un edificio, ma una comunità intera: quella parte sana, silenziosa e operosa del quartiere che ogni giorno lavora per il riscatto sociale, per l’educazione dei giovani, per la costruzione di relazioni fondate sul rispetto, sulla legalità e sulla speranza – ha detto Zacco –  Al parroco e a tutti coloro che animano la vita della parrocchia va il ringraziamento per il coraggio, la determinazione e la testimonianza quotidiana che rappresentano un argine concreto contro l’illegalità e la violenza. La loro azione pastorale e sociale è un punto di riferimento imprescindibile per tante famiglie e per tanti giovani che chiedono opportunità, ascolto e futuro.  È fondamentale ribadire con chiarezza che lo ZEN non è soltanto cronaca nera: è anche una comunità viva, fatta di cittadini onesti, associazioni, volontari, educatori e operatori sociali che meritano attenzione, tutela e sostegno da parte delle istituzioni.  In questo contesto, accanto all’indispensabile azione di contrasto all’illegalità, occorre rafforzare con decisione i percorsi socio-educativi, culturali e di inclusione, sostenendo chi già opera sul territorio e investendo con continuità nella presenza dello Stato e delle istituzioni. Alla comunità dello Zen va un messaggio chiaro: non siete soli. La città intera deve sentirsi parte di questo percorso di dignità, sicurezza e rinascita civile”.

Leonardo Canto, dobbiamo vincere questa sfida

Anche il consigliere Leonardo Canto ha condannato duramente l’attacco, interpretandolo come un tentativo delle “forze oscure” di togliere la speranza a chi cerca onestamente di riscattare il proprio futuro. Canto ha invocato un sussulto della società civile che si affianchi all’indispensabile azione repressiva delle forze dell’ordine, proponendo di rispondere alla violenza con un incremento delle attività sportive, culturali e delle occasioni di incontro per i ragazzi. L’obiettivo comune, emerso dalle diverse dichiarazioni, resta quello di proteggere la stragrande maggioranza dei residenti che lavora ogni giorno per la rinascita civile del quartiere.

«Colpire una chiesa significa colpire al cuore una comunità di persone perbene che tenta di offrire ai propri figli un’opportunità per il proprio futuro. Dobbiamo impegnarci ancora di più con gesti concreti per portare allo zen ancora più sport, cultura ed occasioni di incontro per i ragazzi del quartiere. Dobbiamo vincere questa sfida ed accanto alla necessaria azione repressiva delle forze dell’ ordine occorre un ulteriore sussulto da parte della società civile. Le forze oscure che credono di governare questa porzione di città saranno messe più in difficoltà sicuramente dalle azioni repressive ma soprattutto dalle azioni di promozione sociale e culturale che dobbiamo realizzare, tutti insieme, istituzioni e parte più sana e più bella della società civile.  Continuiamo a lavorare, facciamo ognuno la nostra parte per rispondere a quanti vogliono togliere la speranza ai tantissimi residenti del quartiere, la stragrande maggioranza, che ogni giorno si impegnano per riscattare il futuro proprio e dei propri figli”.