A Palermo la prima discoteca italiana con i tornelli. E’ lo Shazam.E’ allarme dal settore, senza interventi dello Stato le discoteche destinate a chiudere. Crollo dei clienti: -50 per cento

Avere in città la prima discoteca italiana coi tornelli dovrebbe essere motivo di vanto: ed invece  è il segno dei tempi, della paura dei giovani di uscire la sera, della movida che terrorizza. Serve l’intervento dello Stato. E se ciò non avverrà, sarà la fine delle serate in discoteca.

La scelta dell’imprenditoria sana

Abbiamo incontrato Alessandro Galante, manager della discoteca Shazam, una delle cinque strutture autorizzate a Palermo. Galante ha deciso di introdurre tornelli ed altre misure di sicurezza e contenimento per frenare le orde di giovani che prendevano d’assalto il locale. Qualche rissa, ma soprattutto decine e decine di ragazzi che pur di non pagare il biglietto erano pronti a tutto

Ma cosa succede di notte all’ingresso delle discoteche? Arrivano i gruppi, magari non saranno tutti baby gang, ma sono bulli che con arroganza e violenza pretendono di dettare legge.

Arginare la malamovida

E così è cambiata la geografia delle discoteche, che al loro interno sembrano locali post apocalittici, tutto nel segno delle deterrenza. Oltre ai tornelli che consentiranno il controllo di ogni singolo cliente, verificare il possesso di armi e oggetti vietati (perché capita pure questo) è stato necessario introdurre anche delle barriere metalliche per proteggere il personale del bar. Perché i colpi di bottiglia si so.

Ed allora, gli operatori di quel mondo fatto di note sparate a tutto volume chiedono aiuto allo Stato. Controlli sul territorio e prevenzione. Perché altrimenti le discoteche non hanno futuro. I numeri lo dimostrano. Per le discoteche è crisi nera: “Gli ingressi si sono ridotti al minimo, i ragazzi hanno timore a venire a passare una serata in discoteca. Noi abbiamo provato di tutto per salvare e portare avanti il nostro locale. Ma se lo Stato non ci aiuta, in un paio di mesi chiuderemo i battenti”, è l’amara conclusione di Galante.