“Oggi la gente non sa cosa voglia dire” vivere la guerra. O, quantomeno, non in Italia. Lo ricorda però bene Antonino “Nino” Venuto, 90enne messinese, la cui testimonianza sul bombardamento di Messina durante la Seconda guerra mondiale è tra i finalisti del concorso internazionale “Lascia il segno” organizzato dall’Associazione InformaGiovani. Il video è stato realizzato dalla giornalista messinese – e nipote dell’intervistato – Chiara Venuto.

Dal 29 luglio al 17 agosto del 1943 la città dello Stretto subì il peggio delle fasi finali della battaglia di Sicilia. I bombardamenti alleati distrussero Messina, lasciando gli edifici apparentemente in piedi, ma completamente svuotati: erano stati ricostruiti in cemento armato appena qualche anno prima, dopo il tragico terremoto del 1908. Questo indusse gli Alleati a continuare a sganciare bombe, perché le case non sembravano crollare. Durante i primi quindici giorni di agosto, Messina fu colpita da 6.542 tonnellate di esplosivo. I morti furono 456, più altre 49 vittime che si spensero negli ospedali della Croce Rossa.

Gli sfollati furono accolti anche nei rifugi antiaerei: proprio in uno di questi, la Galleria Santa Marta, visse per sei mesi Nino Venuto. Nel suo breve ma intenso racconto ci sono le immagini che ancora oggi vediamo, ma sui nostri schermi. “La guerra è sempre la stessa storia”: questo il messaggio del video, che potrà vincere il concorso soltanto se raccoglie più “mi piace” degli altri concorrenti sui social network. Per chi volesse votarlo, ecco i link:

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