Gli uomini della Capitaneria di Porticello hanno trovato delle anfore puniche e i resti di un fossile in un deposito in area demaniale dove erano stati nascosti in attesa di essere recuperati e venduti. Mentre i vasi sono stati affidati alla Soprintendenza del Mare dell’assessorato regionale ai Beni culturali per gli approfondimenti scientifici, i resti dell’animale – apparentemente riconducibile alla famiglia dei delfini – saranno consegnati al Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro dell’Università.

L’intervento tempestivo del personale dell’Ufficio circondariale marittimo di Porticello è servito ad evitare che gli importanti reperti fossero nuovamente trafugati ad opera di terzi e che venissero immessi nel mercato illegale. “La guardia costiera – si legge in una nota – ricorda che in caso di rinvenimenti a mare di reperti archeologici si è invitati a prendere immediatamente contatto con gli Uffici marittimi locali per l’attivazione delle relative procedure di recupero e che anche la semplice asportazione per uso personale integra illecito sanzionato penalmente”.

L’attività svolta questa mattina dai militari della guarda costiera rappresenta, spiegano ancora dall’Ufficio circondariale marittimo, l’attenzione e l’impegno quotidiano che la guardia costiera rivolge alla preservazione e tutela del patrimonio storico-archeologico. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per cercare di rintracciare i responsabili, sia del trafugamento sia dell’eventuale acquisto che si sarebbe concretizzato nei prossimi giorni.