Un patriarca vegetale

Albero secolare sfregiato nella Sughereta di Niscemi

Un fatto grave accaduto all’interno della Riserva Natuale Sughereta di Niscemi e a distanza di pochi giorni dalla Festa Nazionale dell’Albero. In quella occasione si è ricordata l’importanza del patrimonio arboreo ed il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste.

Ed invece, denuncia la LIPU di Niscema, la corteccia della Quercia mosaica, l’immensa Quercia da sughero (Quercus suber) che, con i suoi 6 metri di circonferenza è da ritenere la più grande e longeva d’Europa con una età stimata di circa 450-500 anni, è stata barbaramente incisa da ignoti su più lati.

Abbiamo notato le incisioni durante una visita guidata con le scolaresche – spiega Nunzio Pardo, accompagnatore della Cooperativa DiversIdea – centinaia di visitatori godono ogni anno della maestosità di questo monumento vegetale. Non è accettabile tollerare un tale sfregio compiuto ai danni dell’emblema della Riserva Naturale”.

Era già accaduto tempo fa – commenta Manuel Andrea Zafarana, responsabile della sezione LIPU di Niscemi – Questo vergognoso gesto deve essere considerato alla pari del danneggiamento di un’opera d’arte, in questo caso, un’opera d’arte della natura. Anche per queste situazioni, stiamo avviando con sforzo i primi veri contatti con l’Ente Gestore della Riserva Naturale per lavorare congiuntamente ad azioni di controllo e porre fine ai ripetuti atti di vandalismo”.

La “Pianta mosaica” rappresenta un relitto di una selva immensa che si estendeva anticamente nella Sicilia centro-meridionale e possiede i requisiti di monumentalità designati dalla Legge n.10/2013. Questo patriarca vegetale, spiega la LIPU di Niscemi, ha assistito alla fondazione della città di Niscemi, resistendo miracolosamente alle offese del tempo, agli attacchi dei parassiti e ai danni causati dall’uomo. Gli alberi monumentali, in quanto Beni paesaggistici a tutti gli effetti, sono entrati a far parte del patrimonio culturale nazionale, proprio come i capolavori dell’arte umana. Su di essi, quindi può essere apposto il “vincolo paesaggistico” che ne impedisce l’alterazione o l’abbattimento. La LIPU sottolinea altresì quanto disposto dalla legge n.10/2013 che stabilisce che: “salvo che il fatto costituisca reato, per l’abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000”.
Inoltre, è applicabile l’articolo 635 del Codice penale che disciplina il reato di danneggiamento (pena dai sei mesi ai tre anni).

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