Dovranno anche risarcire i danni

Associazione mafiosa ed estorsioni, 18 condanne al presunto clan di Leonforte

Quasi duecento anni di reclusione per 18 imputati. È la sentenza del Gup di Caltanissetta, Emanuela Carrabotta, del processo Caput Silente, celebrato col rito abbreviato, a una presunta cosca di Leonforte nell’Ennese.

Operazione della polizia scattata nell’aprile 2021

L’operazione della polizia, coordinata dalla Dda nissena, era scattata nell’aprile del 2021. Agenti del commissariato di Leonforte eseguirono un’ordinanza che ipotizzava, vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsioni, danneggiamenti, traffico di stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi.

La tesi dell’accusa

Secondo l’accusa gli imputati avrebbero provato a ricostruire il clan Fiorenza, decimato dall’inchiesta Homo Novus.

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Le condanne

Undici anni e due mesi sono stati inflitti al trentanovenne Alex Fiorenza e 11 anni, e un mese al fratello Saimon. Le condanne più pesanti per Gaetano Cocuzza, condannato a 19 anni e 10 mesi di reclusione, e per Salvatore Mauceri (18 anni e 11 mesi). Quindici anni e 4 mesi sono stati comminati a Natale Cammarata mentre l’ennese Salvatore La Delia, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione.

Gli altri condannati sono i leonfortesi Antonino Calì (9 anni e due mesi), Nicola Guiso(10 anni), Antonino Lo Grande (9 anni e 10 mesi) Salvatore Piccione (9 anni e 4 mesi), Pietro Piccione (9 anni e 2 mesi), Umberto Pirronitto (4 anni e 8 mesi), Francesco Trovato (9 anni e 2 mesi), Salvatore Virzì (10 anni), Salvatore Ilardi (6 anni e 6 mesi). Condannato anche tre catanesi: Angelo Costanzo (7 anni e 6 mesi), Alfio Nicolosi (10 anni e 4 mesi) e Mario Pastura (7 anni e 6 mesi). Tra le accuse contestate dai Pm Roberto Condorelli e Claudia Pasciuti la minaccia ai danni di un imprenditore di Leonforte che ha però denunciato alla polizia.

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Il Gup Carrabotta ha condannato alcuni tra gli imputati, in solido tra di loro, al risarcimento dei danni alla Federazione delle associazioni antiracket italiane, alla Federazione Fai Leonforte e al Comuni di Leonforte mentre Mauceri e La Delia dovranno anche risarcire una vittima che si era costituita parte civile.

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