Le battaglie civili portate avanti dai Comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia e le azioni politiche del ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti e del presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta in materia di rifiuti, metteranno davvero la parola ‘fine’ alla discarica di Valanghe d’Inverno?
All’ottimismo dei sindaci Nino Di Guardo e Anastasio Carrà – rassicurati proprio dal presidente Crocetta sulla bonifica del vecchio impianto di Tiritì, sulla chiusura di Valanghe d’inverno e sul no al rinnovo dell’Aia, l’autorizzazione dell’impatto ambientale – si contrappone lo scetticismo dei rappresentanti dei Comitati che si sentono esclusi per non essere stati chiamati in causa nel confronto con il presidente della Regione.
“Venendo fuori da una storia che ha visto sempre promesse non mantenute – dice Angelo Naso, presidente dell’associazione Zero Waste Sicilia-Etna che fa anche parte dei No Discarica – quello di cui abbiamo paura è il fatto che sia l’ennesima presa in giro e l’ennesimo gioco elettorale in vista delle prossime elezioni o del Referendum. Si parla di promesse basate sulla parole non è stato detto da Crocetta ‘noi abbiamo già decretato o decreteremo’. Si è parlato degli impegni presi sulla parola per avviare la bonifica e la chiusura. Non di fatti concreti, al momento. Risposte non ce ne sono state e le nostre domande ai sindaci Di Guardo e Carrà sono state annullate sul nascere. Già nel 2014 avevano già brindato alla chiusura, alla bonifica, cosa che poi non è avvenuta con l’aggravante della richiesta di ampliamento”.
Angelo Naso è fisico e docente di matematica e fisica al liceo.
Quali sono i rischi per la salute?
“Da un’analisi dei dati dell’Arpa è venuto fuori che nonostante il fatto che molti inquinanti emessi dalla discarica non siano stati analizzati con la giusta attenzione ci sono quantità di acido solfidrico e di benzene oltre i termini di legge. Gli effetti ad esempio dell’acido solfidrico sul corpo umano sono i tumori ai polmoni e al cervello. Basta chiedere a parenti, amici o conoscenti per sapere che ci sono molti casi tra gli abitanti dei due comuni”.
La discarica non rispetta i limiti delle distanze previste dai centri abitati?
“Assolutamente no. Perchè non è partita come una discarica vera e propria e quello che abbiamo oggi è il risultato di vari ampliamenti e continue autorizzazioni che hanno trasformato un terreno di sbancamento in cui veniva inizialmente estratta l’argilla in un impianto di smaltimento di rifiuti. Questo ha portato ad una anomalia con la discarica a meno di un chilometro dai due centri abitati che non si registra in altre parti d’Italia. E’ impensabile che stia a meno di un chilometro”.
Commenta con Facebook