La polemica e, forse è il caso di dirlo, anche la politica corrono ormai a colpi di post su facebook. Dal più noto social network e da un post della giornalista Selvaggia Lucarelli si è scatenata la polemica per la campagna pubblicitaria del comune di Catania, sulle pagine del Corriere della Sera.
E se la giornalista si è soffermata solo sull’aspetto stilistico della campagna, i gruppi di opposizione al sindaco, a cominciare dal M5S, hanno puntualizzato come il comune di Catania si trovi in stato di pre-dissesto e che la spesa di 10000 euro poteva anche essere evitata.
Si è fatta attendere qualche giorno ma, sempre attraverso facebook, è arrivata la replica del sindaco di Catania. Sulla questione prettamente economica e sui 10000 mila euro spesi, Bianco spiega:“Chi sa di costi pubblicitari sa che è decisamente una buona offerta. Un esperto affermato a livello nazionale che ama Catania coglie in uno slogan efficace il punto nodale su cui costruire una immagine turistica della città, la quale non gode di una reputazione dinamica e operosa ma non bella. E invece ti aspetta proprio questo: una città davvero bella!”
Precisazioni anche sull’aspetto grafico e sui possibili errori nella creazione della pagina. “Qualcuno -scrive Bianco sul suo profilo Facebook- ha scambiato la scritta “catania ” (con la c in minuscolo) per un errore. È una scelta pubblicitaria che vuole accentuare il carattere friendly del messaggio. Non un errore, suvvia! Le foto e l’impaginazione grafica sono frutto del lavoro di un architetto,dipendente del Comune,esperto di grafica,serio,apprezzato,sperimentato. Ovviamente può piacere o no”.