Se Palermo ha esultato per il ritorno nell’oratorio di San Lorenzo della riproduzione della Natività del Caravaggio, quadro trafugato nel 1969 e mai più ritrovato, Catania festeggia il restauro dell’unica copia coeva del capolavoro rubato.

Si tratta del dipinto di Paolo Geraci, pittore siciliano contemporaneo di Michelangelo Merisi, che realizzò il dipinto nel 1627 mantenendo le dimensioni dell’originale.

Il quadro che per 300 anni è rimasto nel capoluogo siciliano è giunto alle falde dell’Etna nel 1826 grazie alla donazione del  presidente della Suprema Corte di Palermo, Giovan Battista Finocchiaro, che volle regalarlo al Comune di Catania.

Il restauro è stato promosso dal Fai sotto la tutela della Sovrintendenza ed il quadro di Geraci si può ammirare al Castello Ursino.

Durante la cerimonia ufficiale di consegna il capodelegazione del Fai Catania, Antonella Mandalà, ha ribadito l’obiettivo alla base del progetto ‘Puntiamo i riflettori’: “Adottare un bene locale importante per la storia della nostra comunità, finito in stato di abbandono o vittima di degrado, al fine di concentrare gli sforzi per restituirlo ai cittadini. Sotto la tutela della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania, ci siamo occupati dunque del restauro della tela del Geraci, eseguito da Giovanna Comes, diffondendo la conoscenza della sua storia e restituendogli tutta la dignità che merita”.

L’opera originale fu dipinta da Caravaggio nel 1609 ed è considerato uno dei capolavori tardi del maestro lombardo. Venne trafugato nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, e sarebbe finito nelle mani della mafia.

È probabile che il destino di questo capolavoro rimarrà uno dei tanti misteri italiani irrisolti, oggi inserito nella lista dell’FBI delle dieci opere d’arte rubate più importanti al mondo, e valutato più o meno trenta milioni di euro.

Lo scorso 12 dicembre anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato al ritorno del Caravaggio. Si tratta di una copia realizzata con tecniche sofisticatissime che riproduce l’opera nel suo antico splendore.

Articoli correlati