Bilancio approvato o “rompete le righe” al Comune di Catania, entro l’11 gennaio. A poche ore dalla seduta consiliare, è stata appena recapitata a Palazzo degli Elefanti la diffida del commissario regionale “ad acta”, Carlo Turriciano.
Fra trenta giorni, o poco meno, l’Aula dovrà votare la delibera o sarà adottata “d’ufficio” ma soprattutto – come specifica lo stesso Turriciano – scatterà “la sospensione e il successivo scioglimento del Consiglio comunale“.
Il commissario, comunque, non sembra volersi accontentare di un preventivo… qualsiasi. Nella nota, infatti, sollecita all’amministrazione Bianco un “emendamento tecnico” capace di superare le (molte) criticità espresse dal Collegio dei revisori. Un emendamento, in realtà, è stato confezionato dalla Giunta e trasmesso ai consiglieri, chiamati anche a discutere il Documento unico di programmazione, ma sarà necessario vedere se risponde alle aspettative.
Restano, intanto, le perplessità espresse dai revisori nelle sessanta pagine della loro relazione su un preventivo 2016, che definiscono “mero preconsuntivo” per l’evidente ritardo con cui sta per arrivare al traguardo.
Tra le contestazioni, il mancato aggiornamento dell’inventario dei beni mobili e immobili “che ha inficiato la possibilità di accertare compiutamente la coerenze delle poste in bilancio” e l’omesso “riscontro alle misure correttive suggerite nel corso del 2015” per fare fronte al disavanzo di amministrazione.
Altro macigno, le partecipate con la bocciatura del “fondo di copertura per le passività potenziali” che è ritenuto “non sufficiente”.
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