Catania

Corruzione elettorale ma niente concorso esterno con la mafia, la richiesta in Cassazione per l’ex governatore Raffaele Lombardo

Conferma dell’assoluzione dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa e annullamento con rinvio della condanna a due anni, pena sospesa, per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza.

E’ la richiesta del Pg Stefano Rocci alla seconda sezione della Cassazione sulla sentenza emessa il 31 marzo del 2017 dalla Corte d’appello di Catania nel processo all’ex presidente della Regione Siciliana e leader del Mpa, Raffaele Lombardo.

Come riporta il quotidiano La Sicilia, davanti alla Suprema Corte sono pendenti due ricorsi: quello della difesa, con gli avvocati Alessandro Benedetti e Filippo Dinacci, e quello presentato dalla Procura generale. Il Pg ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibile quest’ultimo perché sarebbe stato presentato in ritardo.

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In primo grado, il 19 febbraio 2014, col rito abbreviato, Lombardo era stato condannato dal Gup Marina Rizza a sei anni e otto mesi di reclusione. La decisione della Cassazione è attesa per settembre.

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