Impiegavano tra i 45 e 55 secondi per entrare in azione. Due minuti al massimo per infrangere le vetrine di negozi e boutique, fare razzia di occhiali, capi d’abbigliamento e scarpe e fuggire via.
Un gruppo ben organizzato che con estemporaneità individuava l’obiettivo da colpire: era composto da 11 persone finite in manette per furto aggravato e ricettazione. Spesso le indicazioni dei furti venivano date in teleconferenza.
La banda ‘raccattava’ gente di San Cristoforo e la utilizzava i per fare razzie negozi più chic della città.
Sono: Domenico Alessandro Messina, Antonino Castelli, Luciano tudisco, Salvatore Vaccalluzzo, Mirko termini, Santo Guzzardi (in carcere) Santo Trentuno, Anthony Platania, Giovanni Arena, Salvatore Manganaro, Agatino Grasso (ai domiciliari).
Guzzardi è il genero di Sebastiano Lo Giudice del clan Carrateddi, mentre Luciano Tudisco è uno degli indagati per l’aggressione al medico dell’ospedale Vittorio Emanuele avvenuta la sera del primo gennaio.
Le indagini sono state avviate a ottobre scorso dopo l’assalto al negozio Ultimoda di corso Italia a Catania. Poi altri furti con ‘spaccata’: il negozio Luflà di Zafferana Etnea, l’ottica Angiolucci di Catania, il calzaturificio Mickey di San Giovanni La Punta, il negozio La Bottega di Ennio di Catania, il negozio di abbigliamento Blu di San Giovanni La Punta, il negozio Calabrò di Catania, Ultimoda Emporio di Catania e un altro assalto al negozio Blu.
Il bottino è di migliaia di euro e le indagini della Squadra Mobile etnea continuano.
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