Il comune: "Avvieremo indagine interna"

Impianti negati agli atleti disabili: discriminazione o intoppo burocratico?

La denuncia arriva dall’associazione “Come Le Ginestre” e dalla sua anima Salvatore Mirabella.

“Da 3 settimane il nostro sodalizio subisce atti discriminanti da parte della Direzione Sport – spiega Mirabella – che per più di una occasione ha vietato l’accesso sia nella Piscina di Nesima sia al Palacatania dove svolgiamo le nostre regolari attività di nuoto paralimpico e di wheelchair rugby (rugby in carrozzina), senza una reale motivazione”.

Motivazione? Una questione economica, relativa al mancato pagamento delle tariffe per usufruire degli impianti. Un problema che, secondo l’associazione, non esisterebbe.

“Questo episodio – continua Mirabella – non è isolato ma una settimana prima era successa la stessa cosa al Palacatania, stavolta avevo la copia cartacea del bonifico che ho mostrato agli impiegati di turno, che invece avevano ricevuto l’ordine di non farci entrare”.

La questione non finisce qui. Dopo un richiamo verbale dell’assessore Scialfa agli addetti ai lavori, si verificano altri episodi simili che hanno reso necessario l’intervento di Polizia e Carabinieri.

L’Amministrazione comunale di Catania informa di aver disposto un’indagine interna riguardo a fatti che si sarebbero verificati in strutture sportive comunali e sono stati portati alla luce da un’associazione sportiva paralimpica che ha sostenuto di aver avuto problemi a fruire degli impianti.  Non appena l’indagine sarà stata completata i suoi risultati saranno resi noti.

L’Amministrazione comunale ricorda di aver sempre perseguito l’inserimento dei diversamente abili anche attraverso la pratica sportiva, come ha dimostrato istituendo speciali tariffe per le associazioni impegnate in questa importante funzione sociale.

 

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