In Sicilia per spegnere l’incendio divampato dopo le dichiarazioni di Cuffaro? Macchè. Matteo Orfini, sbarca all’aeroporto di Catania con Fausto Raciti, e sulla questione è tranchant: “Ci sta pensando bene la segreteria regionale. Sul tesseramento, poi, sta facendo controllare il tutto dai garanti, ma io lo ribadisco: non saremo mai il partito di Cuffaro e dei cuffariani perché siamo alternativi a quel sistema”.

A Catania il presidente del Pd partecipa all’assemblea di una componente del partito, ma è chiaro che la questione tessere è un tema che scotta.

“Le tessere, in un partito che si chiama democratico, si fanno in modo: si va in circolo ci si iscrive e si fa la tessera – dice –. Bisogna essere persone in carne ed ossa! Occorre aderire ai princìpi di centrosinistra non per opportunismo e trasformismo. Se ciò non è avvenuto, però, quelle tessere saranno annullate”.

Spaziando poi sulle questioni d’oltre Stretto, Orfini sul ddl Cirinnà sulle unioni civili che rischia di sfilacciare la anime del Pd, spiega: “L’unità assoluta non c’è, il dibattito è ancora aperto. Abbiamo una posizione chiara: vogliamo che la Cirinnà passi sostanzialmente così come è anche con la step child”.

Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la scelta del governo di non accorpare il referendum no triv (promosso da diverse Regioni italiane, ma non dalla Sicilia) alle elezioni amministrative, e anche Orfini “è una scelta che desta curiosità…credo, la motiveranno”.

Intanto, proprio in quelle città in cui si andrà al voto è serrato il confronto fra i partiti. A Roma in particolare, sono stati presentati ufficialmente i sei candidati alle primarie e Orfini punta il dito contro gli avversari politici.

Centrodestra e Cinquestelle – sottolinea- fanno fatica a trovare qualcuno per sfidarci, evidentemente hanno paura. A Roma abbiamo passato momenti difficili – ha evidenziato- per noi è sicuramente una campagna elettorale complicata, una città che sta soffrendo anche per effetto delle scelte e degli errori degli ultimi anni. Ma con coraggio abbiamo assunto delle decisioni complicate e ci presentiamo dopo avere ripulito il partito, anche dopo le vicende di Mafia Capitale, e siamo pronti a confrontarci prima con i nostri elettori alle primarie e poi con tutti i cittadini. Gli altri –ha concluso- mi sembra siano nel panico, attendiamo di sapere chi dovremo sfidare”.

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