Prima la rissa, poi il raid punitivo ed il pestaggio in discoteca con i video che vanno sui social. E’ avvenuto tutto lo scorso 21 aprile in una discoteca di Catania. A finire in ospedale dopo un’aggressione, sono stati quattro giovani catanesi. Tutti subirono lesioni con prognosi comprese tra i 7 ed i 30 giorni.Una vicenda che crea allarme e che si unisce ai fatti di violenza giovanile che stanno alterando la percezione delle nostre città fino a degenerare in veri e proprio episodi di sangue, stragi come quella di Monreale.

In due identificati grazie ai social

Adesso la polizia di Catania ha identificato due degli aggressori ai quali ha notificato l’obbligo di dimora, di firma in commissariato e il divieto di uscire la notte. La misura cautelare personale è stata emessa dal Gip su richiesta della procura di Catania, due giovani, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di lesioni, aggravato “dai futili motivi e dall’avere posto in essere il fatto da parte di più persone riunite e con armi improprie”.

Ai due la polizia è arrivata attraverso l’analisi dei filmati di sorveglianza ma comparati con i post sui social network. Di fatto all’identità dei giovani sin è risaliti attraverso TikTok

La sequenza delle indagini

Secondo il racconto fatto dai giovani testimoni alle forze dell’ordine, l’aggressione, iniziata all’interno della discoteca ed interrotta dall’addetto alla sicurezza prima che si arrivasse ad un vero e proprio scontro fisico, ha avuto come pretesto iniziale una discussione con una ragazza, a causa di un’involontaria spinta sulla pista da ballo da parte di uno dei quattro ragazzi poi pestati. I due oggi fermati avrebbero utilizzato l’involontaria spinta come pretesto per avviare una pesante discussione fatta di insulti.

L’intervento della sicurezza, tutti allontanati dalla discoteca

Ma, una volta allontanati dal locale, anziché desistere nel loro atteggiamento, i due identificati di oggi avrebbero organizzato il raid punitivo. raccolti gli amici si sarebbero armati di spranghe di ferro (tondini di ferro utilizzati in edilizia e divelti da una pista ciclabile) e si sarebbero appostati all’uscita dalla discoteca ad aspettare le loro vittime intente ad uscire dalla discoteca.

La denuncia e le indagini

Le indagini sono iniziate subito de si sono sviluppate  attraverso riconoscimenti fotografici e l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza. In due settimane è stata effettuata una minuziosa ricostruzione della dinamica dei fatti, svoltisi in due fasi tra le 2 e le 3 di notte: la prima interna al locale ai danni di un ragazzo, prima afferrato per la maglietta, poi strattonato e colpito con schiaffi e pugni; la seconda, un’ora dopo, alle ore 3:00, all’esterno del locale, sviluppata con l’aggressione, con spranghe in metallo, ai danni, oltre che dell’iniziale vittima, anche di  tre amici che stavano uscendo con lui della discoteca.

L’identificazione sui social network

Ai fini dell’identificazione dei due indagati, che peraltro non sono catanesi, si sono rivelati determinanti i video e i post trovati dagli investigatori monitorando i social: FacebookTik Tok e Instagram. Proprio questi post hanno consentito di comparare i volti ripresi dal sistema di video sorveglianza della discoteca, con quelli postati sui profili social.

Ultimati gli atti di rito, i due destinatari della misura sono stati posti a disposizione dell’Autorità giudiziaria.