Un sistema ben oliato, capace di generare profitti illeciti fino a 20 mila euro a settimana, è stato smantellato dalla polizia di Catania. Al centro dell’indagine si trova un uomo di 64 anni, residente nella provincia di Caserta e già noto alle forze dell’ordine per reati specifici, ora denunciato per una vasta serie di truffe assicurative messe a segno in tutta Italia.

L’inchiesta è scaturita da un banale controllo stradale nel capoluogo etneo. Una donna catanese, fermata dagli agenti per una verifica di routine, ha esibito con estrema tranquillità il proprio certificato assicurativo. Tuttavia, gli accertamenti immediati nel database della motorizzazione hanno rivelato che il documento era totalmente falso. La conducente, convinta di aver regolarmente pagato la copertura per il proprio veicolo, è rimasta incredula di fronte alla scoperta dei poliziotti.

Ricostruendo i fatti, la vittima ha raccontato di essere stata adescata telefonicamente da un sedicente broker che le aveva proposto una polizza a condizioni economiche estremamente vantaggiose, ben al di sotto dei prezzi medi di mercato. Allettata dal risparmio, la donna aveva accettato l’offerta e versato 739 euro tramite bonifico su un conto indicato dal truffatore. Pochi istanti dopo il pagamento, aveva ricevuto via email un contratto apparentemente perfetto in ogni dettaglio, ma privo di qualsiasi valore legale.

Gli investigatori del Commissariato Borgo Ognina hanno quindi avviato una complessa attività di analisi tecnica. Incrociando i flussi bancari e monitorando le utenze telefoniche utilizzate per i contatti con i clienti, gli agenti sono riusciti a risalire all’identità del sessantaquattrenne campano. Secondo quanto emerso dall’indagine, l’uomo gestiva un’attività truffaldina strutturata che colpiva ignari automobilisti su scala nazionale, accumulando migliaia di euro ogni mese.

L’operazione si è conclusa con il deferimento dell’uomo all’autorità giudiziaria. La polizia rinnova l’appello ai cittadini affinché diffidino di proposte assicurative eccessivamente economiche ricevute tramite telefono o canali social non ufficiali, raccomandando di verificare sempre la validità delle compagnie sul sito dell’Ivass prima di procedere a qualsiasi pagamento.