Si chiama “Sottosopra. Come mettere la Sicilia sulle sue gambe” ed è l’opera prima di Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione e leader dell’area renziana nell’Isola, che in un libro racconta la propria versione dei fatti su quanto sta avvenendo (o non avvenendo) in questa regione.
Faraone inizia il tour di presentazione del volume edito da Donzelli e oggi pomeriggio sarà a Catania, domani a Messina e lunedì ad Enna.
“Il libro – si legge nella scheda di presentazione – è un atto di denuncia nei confronti di chi ha retto, negli ultimi quindici anni, le sorti della Sicilia. Tanti i temi che vengono trattati: rifiuti, acqua, strade, aeroporti, lavoro ai quali si danno delle risposte, concrete ed efficaci, che in Sicilia tuttavia continuano a incontrare resistenza. Idee innovative, in grado di produrre cambiamenti urgenti, aggressivi, radicali. Cambiamenti che in Sicilia sono ormai ineludibili”.
Ieri il sottosegretario ha anche postato un commento sul blog Cambiamenti ribadendo che nell’Isola “basterebbe intervenire su storture evidenti, sotto gli occhi di tutti, cambiare prospettiva per uscire dal pantano e tornare a prosperare. Nessuno finora ha avuto il coraggio di farlo. Il coraggio o la voglia”.
Sebbene Faraone ribadisca che “da quando è stata introdotta l’elezione diretta del presidente della Regione, le classi dirigenti siciliane si sono limitate a galleggiare” e fin troppo riconducibile al presente “quell’enfasi posta sui simboli del degrado: la spazzatura lungo l’autostrada Punta Raisi-Palermo, esposta a ricordare al mondo in arrivo la condizione di perenne emergenza; la ferita dell’autostrada Palermo-Catania interrotta e lasciata a segnare un’isola tagliata in due”.
Quel presente, cioè il governo Crocetta, che già dopo le dichiarazioni di domenica scorsa in occasione della Leopolda siciliana, sembrava essere passato ma che dopo una riunione con l’ala renziana di governo è tornato ad essere futuro prossimo. Quello anteriore si vedrà.
Eppure il ‘Sottosopra’ di Faraone sembra la premessa per una discesa in campo, forse neanche troppo velata, per la corsa alla presidenza della Regione siciliana. Anche se il diretto interessato – è bene ricordalo – ha sempre glissato scagliando la palla in tribuna.
Chissà, forse una prefazione ad un programma che potrebbe essere sottoposto agli alleati; certamente una ‘bibbia’ per i renziani di Sicilia che si riconoscono nel politico palermitano e che sono pronti (da tempo) all’investitura ufficiale a candidato governatore.
Così, con un pizzico di malizia, è curioso che il debutto del tour letterario di Faraone avvenga a Catania, la città in cui governa Enzo Bianco, l’altro renziano (ecco quando avvenne il flirt) che i rumors danno in pole per un candidatura alla Regione. Ma anche lui sul caso non si è mai pronunciato.
Quindi sono solo di ‘si dice…’ e fantapolitica. Really?
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