Arrivano i periti nel carcere catanese di Piazza Lanza dove Veronica Panarello sarà sottoposta alla perizia psichiatrica. La giovane madre è accusata dell’omicidio del figlio di 8 anni Loris Andrea Stival, ucciso a novembre dello scorso anno a Santa a Croce Camerina, nel Ragusano.

I primi ad arrivare sono lo psichiatra Giuseppe Catalfo, nominato dall’avvocato Daniele Scrofani che rappresenta il padre di Loris e la nonna paterna e Silvio Ciappi, psicologo e criminologo forense di Siena, nominato dal nonno paterno del piccolo Loris, tramite il suo avvocato, Francesco Biazzo.

La difesa di veronica, sostenuta dall’avvocato Franco Villardita ha nominato Pietro Pierini, psichiatra dell’Università di Pisa, come consulente di parte.

Per Pietrini: “E’ un caso che richiede un’analisi molto approfondita e una comprensione psicopatologica presente piuttosto accurata. E’ un quadro piuttosto complicato – ha aggiunto Pietrini – e un’idea di solito me la faccio quando ho a disposizione tutti i dati, i risultati dei test che sono necessari per potere dare una valutazione”. Oggi in carcere a Catania con l’arrivo dei periti è iniziata la perizia psichiatrica della giovane madre accusata dell’omicidio e dell’occultamemto del cadavere del figlio Loris Stival.

“Oggi è il primo step – ha detto Franco Villardita – e poi si vedrà quali sono le decisioni prese dai periti. La perizia è fondamentale per il processo perché abbiamo chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia”.

A riferire delle condizioni di salute della sua assistita è lo stesso Villardita che ha incontrato Veronica nel carcere di Piazza Lanza poco prima dell’inizio della perizia psichiatrica.

“E’ una persona sedata. Probabilmente per la cura e la terapia che le stanno somministrando. Le fanno la terapia probabilmente per dormire o perché gli psichiatri della struttura di Barcellona ritengono che necessita di una terapia farmacologica per problemi di ansia. Una scelta fatta dai medici che non possiamo fare altro che condividere.  Fisicamente non molto male, ma una persona sedata”.

“Mi ha detto che è stata trasferita a Catania sabato mattina – ha aggiunto Villardita – e di avere avuto a sorpresa un colloquio con il marito nel carcere di Barcellona durato pochissimo tempo perché gli argomenti non c’erano e quindi nessun tipo di rapporto con il marito. È guardata a vista anche nel carcere di piazza Lanza, ma non ha manifestato nessun gesto autolesionistico. Il giudice ha disposto che resterà a Catania tutto il tempo della perizia, quindi 60 giorni. Ma non sappiamo ancora quante sedute fare e per quanto tempo”.

La perizia psichiatrica è cominciata e saranno i periti nominati ad indicare i numeri delle sedute e l’elenco con gli incontri.