Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare, a 70 anni esatti da quel tragico 13 agosto 1955, la figura di Giuseppe Spagnuolo, contadino, presidente della cooperativa La Proletaria e segretario della Camera del lavoro di Cattolica Eraclea, barbaramente assassinato dalla mafia mentre lottava per la giustizia sociale e la riforma agraria.

Spagnuolo fu ucciso in un agguato notturno, colpito da numerosi colpi di lupara mentre dormiva, vittima di una violenza mirata a soffocare le lotte contadine per l’assegnazione della terra. La sua morte si inserisce in quella “lunga strage” che dal dopoguerra fino agli anni ’60 insanguinò la Sicilia, con l’obiettivo di fermare o rallentare la riforma agraria che avrebbe ridistribuito la terra, sottraendola al controllo degli agrari e alla mafia.

Il CNDDU vede in Giuseppe Spagnuolo non solo una vittima, ma un simbolo di coraggio e resistenza civica, un esempio da cui trarre insegnamento nell’educazione ai diritti umani e alla responsabilità civile. La sua storia ci ricorda quanto sia urgente mantenere viva la memoria di chi ha pagato con la vita la lotta contro l’oppressione e la criminalità organizzata.

Invitiamo quindi le scuole, gli insegnanti e la società civile a custodire e trasmettere questa memoria, affinché il sacrificio di Spagnuolo e di tanti altri non si perda nel tempo, ma diventi ispirazione per una cultura di giustizia, legalità e rispetto dei diritti fondamentali.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU


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