La rivoluzione parte da una lattina. O meglio, da una scelta. Vera Coffice Break – il coworking con anima sociale nel cuore di Palermo, in via Magliocco 31/33 – ha detto addio alla Coca-Cola e ha accolto sugli scaffali la Gaza Cola, la bibita che da simbolo di resistenza oggi arriva anche nei bicchieri dei palermitani.
Ma cos’è esattamente la Gaza Cola?
È una cola prodotta in Malesia a sostegno della causa palestinese, distribuita in vari Paesi del mondo come alternativa etica alle multinazionali. Nata con l’obiettivo di raccogliere fondi per progetti umanitari e sociali nei territori colpiti dal conflitto, è diventata negli anni un simbolo di solidarietà internazionale. Parte dei ricavi infatti va in beneficenza, spesso destinata a ospedali, scuole e centri per bambini.
“Abbiamo scelto Gaza Cola perché vogliamo che ogni prodotto che entra qui dentro abbia una storia e un valore – spiega Vera Battaglia, fondatrice del Coffice – Non serviremo più Coca-Cola. Preferiamo proporre qualcosa che ci rappresenti, che faccia pensare, che non sia solo marketing ma anche contenuto.”
“La Gaza Cola nel mondo, è ormai diventata simbolo di autonomia economica e identità. In un periodo in cui la guerra cancella l’infanzia e devasta intere comunità, anche un gesto piccolo può pesare tanto”.
Non a caso, all’ingresso di Vera Coffice campeggia da mesi una frase che recita:
“I bambini dovrebbero giocare, non morire in guerra.” Una frase forte, che Vera aveva scelto per inaugurare il suo “Spazio Libero”, nato per ospitare idee, dibattiti, libri e libertà.
“Quel messaggio non è un vezzo – racconta – è un’urgenza. Sento che questo spazio deve avere una voce. Gaza Cola, il banner, le scelte che facciamo: tutto è parte di un discorso più grande, che parte dal caffè e arriva al mondo.” Conclude
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