COMISO – Una gestione poco trasparente, documenti negati e fondi pubblici dall’utilizzo oscuro. È il pesante atto d’accusa presentato questa mattina dal Comitato a Difesa dello Sviluppo Aeroportuale durante una conferenza stampa che ha messo nuovamente sotto i riflettori le criticità dell’aeroporto ibleo.
L’avvocato Damiano Motta, in rappresentanza del Comitato, ha illustrato i risultati dell’istanza di accesso agli atti presentata al Comune di Comiso lo scorso 28 febbraio. “A distanza di mesi – ha spiegato – continuiamo a ricevere risposte incomplete e evasive. Ci vengono negati documenti fondamentali per comprendere l’utilizzo dei 2,7 milioni di euro stanziati dalla Regione per la ricapitalizzazione”.
Particolarmente allarmanti i dati finanziari presentati. Dall’analisi condotta emergerebbe che il Comune avrebbe pagato un sovrapprezzo di circa 10.379 euro per ogni azione durante l’aumento di capitale della SAC. “Se confermato – ha avvertito Motta – si tratterebbe di una situazione che richiede immediati chiarimenti e potrebbe configurare un grave danno erariale”.
A preoccupare ulteriormente è lo stato di progressivo declino dello scalo aeroportuale. I numeri parlano chiaro: dai 12 voli giornalieri del 2019 si è passati agli attuali 2, con previsioni per la stagione estiva che non superano le 300.000 presenze. “Un aeroporto strategico per il territorio rischia di trasformarsi in un costoso elefante bianco”, ha commentato amaro un componente del Comitato.
La privatizzazione in corso, invece di rappresentare un’opportunità di rilancio, suscita ulteriori perplessità. “Manca completamente la trasparenza sul piano industriale – hanno denunciato – e non si comprende quali garanzie ci siano per il territorio. Assistiamo impotenti allo svuotamento progressivo di una struttura che potrebbe invece essere motore di sviluppo”.
Il Comitato ha annunciato battaglia su tre fronti: trasparenza totale sugli atti amministrativi, coinvolgimento di cittadini e imprese nelle scelte future, e monitoraggio costante del processo di privatizzazione. “Non ci fermeremo – hanno concluso – finché non avremo garanzie concrete sul futuro di questa infrastruttura strategica per tutta la provincia”.
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