ALLERTA ROSSA A CATANIA: SPERIAMO BENE, MA NESSUNO HA TOLTO GLI OSTACOLI PER FARE DEFLUIRE LE ACQUE A MARE

 

I candidati della Lista Per Catania di Maurizio Caserta esprimono preoccupazione per l’allerta meteo rossa dichiarata dal commissario di Catania Piero Mattei.

‘I nostri candidati si augurano che ancora una volta la fortuna ci garantisca che non ci siano vittime, ma l’incuria e l’inazione che sono l’unico elemento garantito dalla giunta comunale non guidata dall’ex sindaco Pogliese, fanno nuovamente rischiare la vita a tutti i catanesi.’

 

Salvo Grillo, uno dei candidati della lista, lo scorso anno, in una condizione simile, presentò un esposto alla magistratura e ottenne una convocazione del prefetto di tutte le parti interessate.

Dopo quella convocazione, non accadde nulla.

 

‘Le paratie che impediscono all’acqua di defluire verso il mare sono dov’erano, i muri non sono stati aperti alla base e ancora una volta le acque che arriveranno dall’intero sistema etneo andranno a sbattere contro l’inspiegabile barriera del Porto di Catania, geloso degli angoli più riparati utili al massimo per consentire a qualcuno di fare pipì. Né la prefettura, né la capitaneria, oltre all’autorità portuale, hanno agito. L’autorità fu tanto solerte a mettere barriere di “sicurezza” sul molo e che sono state spazzate via alla prima mareggiata. Possibile che nessuno sia stato in grado di mettere in sicurezza la cittadinanza? Il clima parla chiaro: non è più tempo di barriere.’

 

Le candidate e i candidati della lista hanno annunciato un nuovo esposto alla Magistratura e la richiesta dell’apertura presso la Corte dei Conti di una procedura disciplinare per danno erariale.

 

‘Ogni allagamento procura danni enormi. Non si tratta di eventi inspiegabili o inattesi. Le responsabilità ci sono e le attività condotte lo scorso anno lo dimostrano ampiamente. Politicamente, crediamo che le responsabilità dell’inazione siano tutte da addebitare alla giunta uscente. Colpevole chi si è ricandidato senza muovere un dito per la sicurezza minima dei siciliani. La nostra domanda, anche in campagna elettorale è: Chi difende questa città?’

 

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