Intendiamo batterci per una causa giusta e Nobile: salvare dall’arroganza dei fondi finanziari e della grande industria gli abitanti delle campagne, delle colline, delle montagne e dei luoghi dell’anima di Gibellina e del suo “paesaggio culturale e ambientale”, minacciato gravemente dal progetto di un gigantesco impianto fotovoltaico industriale, grande quanto 100 campi di calcio!.
Questa area della Sicilia, rigenerata dalla visionaria ricostruzione condotta da Ludovico Corrao in nome dell’arte e della Bellezza, rappresenta un intreccio di Patrimonio materiale e immateriale dove natura e cultura, bellezza e civiltà contadina sono inscindibili da secoli. Siamo custodi di una identità preziosa e unica al mondo, tra segni arcaici e arte contemporanea. Per anni ci siamo battuti contro abbandono e spopolamento e, ora, il sogno, nostro e di Ludovico Corrao, di realizzare insieme conservazione e innovazione rischia di essere spazzato via da progetti di industrializzazione uniforme e forzata di tutto il territorio naturale e agricolo, senza che tutto questo porti un minimo di beneficio per Gibellina.
Rischiamo l’esproprio e comunque un grave vulnus del nostro patrimonio materiale e immateriale solo per il profitto di imprese che portano la ricchezza altrove.
Imprese che non rischiano il proprio denaro ma incassano incentivi sicuri, contributi e agevolazioni nel nome della vuota retorica “Green”. Dobbiamo fermare la costruzione di impianti distruttivi per paesaggio e biodiversità, progettati in luoghi impervi e fragili o in pianure fertili che, con i giganteschi manufatti trasformeranno tutto in una unica ed estesa zona industriale. Nella sola provincia di Trapani ci sono già più di 1000 torri eoliche alte 200 metri e distese di “parchi solari” estesi per centinaia di ettari a sostituire le produzioni agricole, senza alcuna pianificazione.
Attraverso semplificazioni burocratiche approvate con decreti-legge ad hoc, emanati a tempo di record, e sono entrate immediatamente in vigore, mentre residue regole di salvaguardia, pur previste per legge, ritardano nella loro puntuale applicazione e lasciano i territori privi di qualsiasi tutela.
Pretendiamo di essere ascoltati, sopratutto dal Ministero dell’Agricoltura e dalla Regione Siciliana per far sì - Che siano autorizzati senza indugio i progetti di fotovoltaico sulle superfici edificate, sulle aree degradate o di bonifica, al di fuori dei centri storici, così come più volte ipotizzato da ISPRA per raggiungere gli obiettivi europei intermedi al 2030 e come stabilito dalla legge. -Che sia bandita ogni forma di speculazione a spese delle comunità e dei territori “marginali”. - Che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano essere insediati solo ed esclusivamente nelle previste, ma non ancora individuate Aree Idonee definite dalle Regioni.
– Che le richieste di autorizzazione in aree diverse da quelle idonee siano dichiarate irricevibili. - Che siano abrogate le norme che consentono gli espropri in capo a progetti eolici, fotovoltaici e relative opere accessorie.
-Che i pareri negativi delle Soprintendenze siano rispettati e abbiano la forza legale di fermare lo scempio in aree tutelate dai piani paesaggistici.
ART.9
Fabio Granata
Michele Benfari
Alberto Samona’
Fulvia Toscano
Daniele Tranchida
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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