Palermo 7 dicembre 2023 – Nessun rappresentante degli asili nido comunali di Palermo all’incontro che si è svolto a Torino tra le due amministrazioni comunali sul tema dei servizi educativi e del sistema integrato 0/6 anni.
A segnalarlo  è la Fp Cgil Palermo, che ha raccolto la protesta di educatrici ed educatori degli asili nido per non essere stati chiamati a far parte della  delegazione dell’amministrazione comunale di cui ha fatto parte la responsabile  dell’unità didattica educativa delle scuole dell’infanzia e una rappresentanza degli asili nido privati.  Nessuno dei 170 dipendenti, in rappresentanza dei 26 asili nido comunali ha partecipato all’incontro, come altre volte in occasioni del genere,  per confrontare le esperienze delle due realtà. 
“Un’esclusione che è stata avvertita come un’offesa dai tanti lavoratori storici che da più di trent’anni mantengono in piedi il servizio pubblico degli asili nido e che noi come sindacato tuteliamo – dichiara Saverio Cipriano, rappresentante enti locali per la Fp Cgil Palermo – Da sempre hanno partecipato a questi incontri, ritenendoli occasioni di crescita. Di contro, della delegazione ha fatto parte una struttura privata, ultima arrivata, convenzionata da poco”.
“Il timore che esprimiamo è che – aggiunge Saverio Cipriano  – il Comune stia cercando di esternalizzare i suoi servizi pubblici, anche quelli che funzionano, coinvolgendo i privati.  Siamo preoccupati che questo possa accadere anche per gli asili nido. La Fp Cgil difende la funzione pubblica degli asili rispetto a scelte che, al di là dei soggetti coinvolti, tendono a privatizzare in parte un settore dell’amministrazione, introducendo convenzioni con privati, che possono aprire le porte al clientelismo, con ricadute dal punto di vista occupazionale”.
“E’ stata una dimostrazione di mancanza di rispetto per un personale che ogni giorno si spezza la schiena – sottolinea ancora  Cipriano – Lavoratori pubblici di cui non si comprendono i sacrifici, trattati come fantasmi. Lavoratori di ruolo da 34 anni e che ancora vengono chiamati a fare i supplenti, come fossero  tappabuchi, per coprire chi è assente.   Il personale è appena sufficiente per garantire quotidianamente l’attività delle strutture. Se qualche educatore (ma anche cuoco o ausiliario) viene chiamato per una supplenza, deve spostarsi a spese sue in un’altra sede, anche dall’altro lato della città, lasciando i bambini di cui giornalmente si prende cura e tradendo il rapporto di fiducia con le  famiglie”.
In tutto questo, dagli asili nido continuano ad arrivare diverse richieste: mancano i giocattoli, spesso gli ordinativi di materiale didattico e libri non vengono consegnati.
 “I dipendenti comunali reggono le strutture con la propria forza e con le loro tasche e grazie al coinvolgimento continuo delle  famiglie, che sostengono il lavoro del personale – continua Cipriano – Anche la carta igienica è stata acquistata a ottobre dal personale e dai genitori. Mancano insegnanti della scuola dell’infanzia e le sezioni chiudono in assenza di personale supplente.  Questa fotografia è stata rappresentata più volte all’amministrazione comunale e ai dirigenti, ma  il personale non viene ascoltato, è come se non esistesse.  Come Cgil abbiamo anche rappresentato il fatto che dopo 34 anni il contratto prevede il passaggio in categoria D. Ma anche questo non interessa né all’amministrazione centrale né all’assessore Tamajo. Dall’ultimo incontro, ai primi di novembre, non è cambiato nulla”.