L’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights evidenzia l’emergenza caro affitti per glis tudenti universitari, condizione già denunciata dall’UDU negli ultimi anni.
Alla condizione già critica degli affitti in Italia, quest’anno si aggiunge un aumento del +7% sui costi delle camere: colpa di una domanda fuori controllo e della mancanza di politiche abitative pubbliche.
“Studiare e abitare nella stessa città sta diventando un lusso solo per chi può permetterselo”. Questo – spiega Emanuele Carlo, dell’UDU Messina “è un problema che ci troviamo a sollevare periodicamente, chiedendo al governo investimenti, regolamentazione e interventi mirati. Ma il Ministro Salvini continua a voltare le spalle agli studenti, non alzando un dito neanche sugli interventi fiscali ma anzi facendo soltanto condoni”.
La crescita dei prezzi colpisce quasi tutte le città, in modo particolare i grandi centri come Milano, Roma o Bologna, ma non è da ignorare la condizione delle piccole e medie città universitarie; nella città di Messina, nel 2023 si è registrato un aumento dei prezzi pari al 15% rispetto all’anno procedente, che quest’anno ha visto una lieve flessione del 3%, motivato da una domanda che cresce esponenzialmente, con un + 57%. Questo anche a causa della grave carenza di posti letto nelle residenze pubbliche, che costringono studentesse e studenti a ricercare soluzioni nel mercato privato.
A Messina il costo medio per una stanza singola risulta essere di 265 euro. Numeri che UDU e SUNIA continuano a monitorare, nell’interesse degli studenti e delle famiglie.
“Siamo fortemente preoccupati per la situazione degli affitti a livello nazionale – dichiara Emanuele Carlo, Coordinatore dell’UDU Messina – in quanto si registra un diffuso aumento dei prezzi di stanze singole e doppie. Se il trend nazionale è in aumento, a Messina invece il prezzo di stanze singole e doppie si mantiene stabile, ma era già aumentato, in particolare negli ultimi due anni. Serve un intervento a livello nazionale e locale che possa garantire il diritto all’abitare anche a studenti e studentesse, in un contesto in cui le residenze offerte dagli enti regionali per il diritto allo studio scarseggiano”.
Claudio Vallone, Segretario del SUNIA Messina – aggiunge: “gli accordi territoriali che regolamentano i contratti a canone concordato, tra cui anche quelli per studenti universitari, sono uno strumento utile per evitare che il caro affitti cresca a dismisura, per questo crediamo fortemente che si debba continuare ad applicarli, l’emergenza abitativa riguarda tutti, la spesa in politiche abitative del Comune e della Regione Siciliana, oltre che del governo nazionale, è gravemente insufficiente”.
La colpa è anche del Governo Meloni: PNRR sprecato, mentre Salvini dimentica le politiche abitative, il Governo spreca i soldi del PNRR per alloggi privati e costosi, anziché puntare su residenze pubbliche e accessibili. Il problema era già emerso l’anno scorso con il report UDU e SUNIA sugli affitti, in cui evidenziavamo una difficoltà diffusa nel trovare alloggi dignitosi a costi accessibili. Il 30% degli studenti ci ha detto di essere in grave difficoltà economica ad arrivare a fine mese per via delle spese legate all’alloggio.
Per aiutare gli studenti fuori sede abbiamo realizzato un’apposita guida insieme a CGIL e SUNIA, disponibile in tutte le nostre sedi. Davanti all’indifferenza di chi ci governa, a tutti i livelli, noi non possiamo girarci dall’altra parte, è arrivato il momento di affrontare la crisi abitativa.
Luogo: Messina
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
Commenta con Facebook