Finanziato con i fondi della Democrazia Partecipata 2021, il progetto del collettivo DunAccùra prende vita in zona Oltreponte.

Tra giugno e luglio Canicattì si vestirà di nuovi colori e forme di partecipazione, in quello che si auspica diventi il cuore pulsante del quartiere Oltreponte, conosciuto storicamente come il “Villagino/Villa Gino”. È questo l’obiettivo del Collettivo DunAccùra, che due anni fa ha presentato e vinto il progetto “CentroCampo. Rigenerare il campetto di Via Inghilterra” nell’ambito della Democrazia Partecipata e che realizzerà gli inter-(e)venti in collaborazione con l’Associazione Prisma, l’Associazione Ramulìa e l’Istituto Walden.

Punto di partenza del progetto è lo stigma socio-spaziale caratterizzante il quartiere “Villagino/Villa Gino”, il quale assume anche delle connotazioni culturali che difatti hanno eliminato l’area interessata dall’agenda politica locale. Il progetto si prefigge di scardinare questo grande stereotipo, attraverso la valorizzazione dello spazio pubblico, performance artistiche, momenti di riflessione, e azioni coreutiche, per sviluppare un pensiero critico, autonomo e propositivo attraverso la creazione di momenti di educazione alla cittadinanza e di riscoperta dell’appartenenza a una comunità.

Per farlo, il collettivo DunAccùra ha individuato sul territorio nazionale dei professionisti che sono partiti da Canicattì per intraprendere percorsi di studio e di vita in Italia e all’estero, acquisendo competenze e conoscenze che verranno messe a disposizione della cittadinanza. La volontà degli artisti è di poter dare il proprio contributo alla rigenerazione umana e socio-culturale della città perché, parafrasando Pier Vittorio Tondelli in Camere separate, uscire dalla propria zona di comfort e vivere esperienze altre da sé fanno capire che il modo in cui si è in grado di guardare il paese in cui si è nati è profondamente diverso da quello degli altri. Perché “è uno sguardo affettivo dotato di memoria, temprato dalla lontananza e dalla separazione”, motivo per cui gli artisti stessi sentono la necessità di confrontarsi con chi in questo paese, a Canicattì, ci vive ancora, per scambiarsi, ancora una volta, idee, pensieri, esperienze ed emozioni.

Denominatore comune saranno la partecipazione e l’arte, in risposta alla necessità di rieducarci alla Bellezza e alla legalità stessa, partendo dai fatti che il 2 febbraio 2021 hanno sconvolto Canicattì e che impongono fortemente il contrasto ad una campagna negazionista atta a sminuire l’esistenza stessa della mafia.

In questa cornice si inseriscono le seguenti attività:

  • dal 12 al 15 giugno la realizzazione del murale sulla facciata principale della Scuola secondaria di primo grado Luigi Pirandello a cura dell’artista Ligama, e dal 16 al 20 giugno la colorazione partecipata del campetto secondo i princìpi dell’urbanismo tattico, con la supervisione dell’artista Ligama e del Collettivo DunAccùra. Unendo i colori e l’arte classica, il murale artistico e la rigenerazione dello spazio di gioco, gli interventi uniranno fisicamente la scuola Pirandello e il campetto di via Inghilterra, seguendo il filo rosso della partecipazione e della legalità. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Walden e il progetto “Palla al Centro: periferie in movimento”, saranno donate alla comunità anche le attrezzature necessarie per praticare l’attività sportiva (ad esempio, rete pallavolo e tennis, porte da calcio, canestri per il basket, pettorine, palloni, ecc.);
  • il 21 giugno le visite guidate del campetto e del murale (in orario 16:30-18:30), a cui faranno seguito l’inaugurazione del campetto (alle ore 19:30) e la proiezione con dibattito del film documentario “L’Abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta” del giornalista e regista canicattinese Davide Lorenzano (dalle ore 20:30). Primo evento della rassegna, il film documentario verrà proiettato per la prima volta in pubblico, fuori dalle mura del Teatro Sociale e delle Istituzioni per essere restituito alla cittadinanza canicattinese e poter stimolare pensieri e riflessioni sulla mafia. Contestualmente alla proiezione de “L’Abbraccio”, il dibattito con il regista contribuirà a (ri)avvicinare la figura di Antonino Saetta alla città di Canicattì, in un’opera di memoria e impegno essenziale per contrastare il dilagare del sommerso fenomeno mafioso;
  • il 25 giugno alle ore 19:30, il concerto del Coro Cluster dell’Associazione Skà, impegnata nella sensibilizzazione sul tema delle rare sindromi cardiache attraverso l’arte e la musica, veicoli di conoscenza e di prevenzione. Il coro è formato da 20 componenti ed è diretto dal Maestro Emanuele Di Bella, con Direzione Artistica di Salvatore Scarantino e con l’accompagnamento musicale del Maestro Pietro La Greca alle tastiere;
  • il 9 luglio alle ore 20:30, il reading concerto “Il Peso delle Parole” di e con Maria Ausilia Di Falco (Madìf), Serena Bonsangue e Lillo Zarbo della compagnia teatrale Ramulìa. A partire dalle vite dei giudici Saetta e Livatino, la performance porterà gli spettatori a prendere consapevolezza dell’essere parte di quelle vite, di essere parte della storia. Con la musica e le parole, si rinnovano la memoria di quelle vite e l’impegno di tramandarla, per diffondere conoscenza e fornire armi di gentilezza con cui combattere il male e il fenomeno mafioso.

La partecipazione agli eventi è gratuita. Maggiori informazioni sono disponibili sulle pagine Facebook e Instagram del Collettivo DunAccùra.

 

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