Palermo 9 febbraio 2024 – Dopo tanti incontri, richieste e ultimatum, la Fp Cgil Palermo e le Rsu hanno indetto un’assemblea sit-in di tutti i dipendenti comunali per martedì 20, alle ore 10 nell’atrio di palazzo Comitini.

“Il tempo dell’attesa è finito”, dice la Fp Cgil che, che sottolinea nell’invito alla mobilitazione il mancato riscontro, da parte dell’amministrazione comunale, a tutta una serie di richieste, tra cui la principale è quella di spostare entro il 2024 in full time a 36 ore tutti i lavoratori part-time, senza distinzione di mansione o di categoria di appartenenza.

“Non possiamo restare inermi di fronte a risposte che non arrivano, avevamo già indetto lo stato di agitazione e avvisato l’amministrazione che se non avessimo avuto riscontro alle nostre rivendicazioni avremmo avviato tutti gli strumenti di lotta per dare corso alle richieste dei lavoratori”, affermano per la Fp Cgil Palermo Saverio Cipriano, responsabile enti locali, Luigi D’Antona, responsabile aziendale del Comune di Palermo, e gli Rsu Luciano Ficile, Marco Leo, Emanuele Muratore, Michele Manca, Antonella Minasola, Gianfabio Monacó e Antonio Di Carlo.

“Dobbiamo riportare al centro la normalità e il rispetto dei lavoratori del Comune di Palermo – aggiungono i sindacalisti della Fp Cgil Palermo – Chiediamo la trasformazione dei contratti a tempo pieno degli oltre 2 mila lavoratori in part-time da troppi anni. E insistiamo perché questo avvenga subito: le risorse ci sono, non serve aspettare il 2027 per completare il passaggio di tutti, secondo il piano previsto dal Comune. Occorre una variazione del piano triennale delle assunzioni e l’approvazione del consiglio comunale. I circa 6 milioni per i full time esistono ma nelle variazioni di bilancio  i residui impegnati per il personale vengono dirottati su altre spese”.

La Fp Cgil Palermo chiede inoltre l’integrazione oraria fino al raggiungimento delle 36 ore settimanali per i 35 Asu rimanenti, la riqualificazione dei 200 educatori di asili nido usando le risorse dello 0,55 per cento prevista dal contratto collettivo nazionale, l’innalzamento del buono pasto a 7 euro, le progressioni verticali in deroga (0,55 per cento) entro il 2024.  

“Per il personale degli asili nido, il contratto entrato in vigore il 1° aprile ha previsto la riqualificazione con il passaggio dalla categoria ex C alla ex D.  Il paradosso è che il Comune – aggiungono Cipriano, D’Antona e le Rsu –  intende assumere 30 nuovi educatori, da inquadrare in categoria D, umiliando chi da 35 anni svolge questa mansione e non ha avuto applicato il contratto. Per quanto riguarda la mensa, il  buono pasto del Comune è di poco superiore ai 5 euro mentre in tutti gli enti è arrivato a  7 euro”.

E ancora, tra le rivendicazioni: la ricostituzione del profilo di assistente sociale coordinatore, la regolamentazione del lavoro a distanza ancora mai fatta, prevista dal ccnl  delle funzioni locali 2019/2021.

E, per completare, l’altra richiesta per la quale tante volte la Fp Cgil Palermo ha alzato la voce: un piano triennale delle assunzioni che preveda il 50 per cento di progressioni ordinarie interne entro il 2024 e l’avvio dei concorsi pubblici, a copertura dei vuoti in organico.

”Bisogna subito appostare in bilancio le somme necessarie per dare seguito alle nostre rivendicazioni – ribadiscono Cipriano, D’Antona e gli rsu della Fp Cgil –  e procedere con gli istituti contrattuali ad oggi non attuati entro il 2024”.
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