Palermo 10 luglio 2025 – “Contro le violenze e le illegalità serve l’impegno di tutti a cominciare da quello dello Stato”. Comincia così l’ordine del giorno sulla sicurezza a Palermo approvato oggi all’unanimità dall’assemblea generale della Cgil Palermo, che si è svolta alla Camera del Lavoro, aperta dal segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e conclusa dal segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, e con la partecipazione di 110 tra dirigenti sindacali e delegate e delegati di vari posti di lavoro.
Oltre all’analisi del lungo percorso di mobilitazione svolto, culminato col voto dell’8 e 9 giugno, e all’attività da rilanciare “condividendo le diverse vertenze delle categorie in un progetto comune” e rafforzando l’idea di una rete di associazioni e movimenti con cui è stato condivisa l’iniziativa dei referendum, l’assemblea generale ha analizzato la difficile situazione e il clima di insicurezza per cittadini e lavoratori che vive la città.
“Non c’è giorno ormai a Palermo che la cronaca non registri un fatto inquietante, alimentando da un lato il senso di insicurezza dei cittadini e dall’altro richieste demagogiche come l’intervento dell’esercito o magari di ronde fai da te. Con una frequenza ormai quasi giornaliera, assistiamo nella città di Palermo e in diversi centri della provincia a una involuzione dei comportamenti sociali, soprattutto quelli di gruppo, caratterizzati sempre più da inutile violenza, spesso gratuita e banale. Più spesso questa violenza è finalizzata a compiere reati furti e rapine violente ai danni di persone e cose”.
“Gran parte della città – prosegue l’analisi della Cgil Palermo – è caratterizzata da una illegalità diffusa, tollerata, a tratti giustificata che producono degrado sociale e violenza e ciò è frutto anche dell’assenza dello Stato, della marginalità, del disagio sociale e della povertà educativa, che coinvolge la società palermitana in ogni sua dimensione”.
“La Cgil Palermo – continua il documento – chiede da tempo alle istituzioni pubbliche di mettere in campo un esercito di assistenti sociali, educatori, psicologi, per affrontare il tema del disagio giovanile come anche il tema delle devianze, soprattutto quelle legate all’uso e al consumo delle droghe vecchie e nuove. Garantire la legalità e il controllo del territorio attraverso una maggiore presenza e costanza delle forze dell’ordine per prevenire, scongiurare ma anche reprimere comportamenti violenti spesso frutto di una subcultura mafiosa. Servono meno passerelle, meno divisioni e più azioni condivise per risollevare Palermo da violenza e disagio sociale. Esiste pure una violenza delle istituzioni che non agiscono, che non si prendono cura delle persone e del territorio, che negano con l’inerzia il patto sociale tra lo Stato e i cittadini”.
“Va praticata, allora, l’idea di una azione collettiva – è la proposta della Cgil Palermo – per affrontare assieme il tema della violenza, del disagio sociale, della qualità della vita da migliorare, dentro e fuori i luoghi di lavoro. Le istituzioni locali facciano il proprio dovere e allo stesso tempo pongano ai governi regionali e nazionali ‘la questione Palermo’. Noi non ci rassegniamo e chiediamo alle istituzioni tutte, dal consiglio comunale e metropolitano, alla giunta comunale, fino alla Prefettura, di affrontare una discussione pubblica, aperta, che coinvolga pure quanti sono stati democraticamente eletti nei collegi palermitani alla Camera, al Senato e all’Ars e i tanti soggetti sociali che operano nella società palermitana. Noi diciamo no alla rassegnazione, ma serve responsabilità e partecipazione. Ognuno faccia la sua parte”.
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