Mercoledì 4 giugno, dalle 9.00 alle 13.00, presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana in Piazza della Enciclopedia Italiana 4 a Roma, si terrà la conferenza di presentazione del nuovo progetto di cooperazione circolare in Mali promosso e gestito dall’Associazione Don Bosco 2000 di Piazza Armerina. L’evento vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali, ricercatori, giornalisti, esperti di cooperazione e partner africani coinvolti nel progetto.


L’iniziativa, finanziata dal Ministero dell’Interno, ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile e l’inclusione sociale attraverso la creazione di attività economiche circolari e opportunità formative e occupazionali in Mali, con l’intento di contrastare le cause profonde della migrazione forzata. Il progetto si basa sull’innovativo modello della Cooperazione Circolare, già sperimentato con successo in Senegal e in Gambia, che punta a trasformare i migranti in attori del cambiamento, valorizzando competenze, risorse e legami tra i territori d’origine e quelli di accoglienza.


Ad aprire i lavori saranno Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, e Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana. A seguire, la presentazione del progetto sarà affidata a Chiara Impagliazzo dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Ministero dell’Interno, Roberta La Cara, direttrice Ricerca e Sviluppo di Don Bosco 2000 e coordinatrice del progetto, Carlo Colloca, professore di Sociologia del Territorio all’Università di Catania, Giuditta Albanese della Fondazione Treccani Cultura e Aly Traoré, cooperante circolare e responsabile del desk Mali.


Il programma prevede anche le testimonianze dirette dei partner maliani coinvolti, seguite da una tavola rotonda sul tema “Migrazione, Cooperazione e Sviluppo” alla quale interverranno Paolo Ciani, deputato e presidente della Sezione bilaterale Italia-Africa Occidentale, Gaoussou Bathily, consigliere dell’Ambasciata del Mali a Roma, Angela Caponnetto, giornalista di Rai News, Stefano Arduini, direttore di Vita Magazine, e Davide Boselli di Treccani Accademia.


In chiusura si approfondirà l’esperienza salesiana nell’ambito della cooperazione internazionale con gli interventi di Cinzia Vella, fondatrice dell’Associazione Don Bosco 2000, don Giuseppe Ruta, salesiano e professore di Scienze dell’Educazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, Michela Vallarino, presidentessa del VIS, e Gianni Vaggi, professore di Sviluppo e Cooperazione all’Università di Pavia.


Il progetto prevede il coinvolgimento di 150 giovani in percorsi di formazione professionale, 50 beneficiari di tirocini in loco e 15 giovani selezionati per una formazione in Italia attraverso i corridoi lavorativi attivati dal Ministero. Saranno avviate tre microimprese, realizzati orti innovativi con impianti di acquaponica capaci di garantire fino al 90% di risparmio idrico e avviati allevamenti avicoli, con l’obiettivo di generare reddito sostenibile e favorire la permanenza nei territori rurali. Particolare attenzione sarà rivolta alle politiche di genere per il coinvolgimento attivo delle donne nei progetti imprenditoriali.


Il progetto mira a raggiungere migliaia di persone con attività di sensibilizzazione, organizzando incontri ed eventi pubblici per fornire informazioni corrette sui rischi dell’immigrazione irregolare. L’intento è quello di contrastare la narrazione distorta che idealizza l’Europa come unica via possibile, offrendo invece alternative concrete nei Paesi d’origine.


“L’Associazione Don Bosco 2000 – dichiara il presidente Agostino Sella – nasce nel 1998 a Piazza Armerina con l’obiettivo di promuovere l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, in stretto legame con i Paesi di origine. Ispirata allo spirito missionario salesiano, l’associazione gestisce un oratorio in Sicilia e uno in Senegal, centri di accoglienza, e progetti educativi e sociali in Italia e in Africa. Dal 2016 promuoviamo la Cooperazione Circolare, un modello che mette al centro le persone e le comunità, trasformando la migrazione da emergenza a risorsa”.

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