Migrazione sanitaria abbattuta grazie a sistemi innovativi e centri d’eccellenza. La Sicilia, riferimento nazionale, ospita da giovedì a sabato il congresso nazionale della Società di endoscopia ginecologica italiana: confronto sulle nuove frontiere del settore con grandi esperti e chirurghi internazionali

PALERMO. La migrazione sanitaria abbattuta dal 30 al 10 per cento nella Sicilia occidentale: trend in continua diminuzione dei viaggi della speranza per ginecologia e ostetricia, in particolar modo per la chirurgia ginecologica effettuata con tecniche mini-invasive. Si registra persino una inversione di tendenza confermata da chi arriva da altre regioni per curarsi nell’Isola. Grazie poi al primo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per il trattamento del carcinoma ovarico, il cosiddetto Pdta, sono stati creati centri specializzati con una organizzazione che viene vista come esempio oltre lo Stretto. La Sicilia, diventata riferimento nazionale grazie a professionisti e strutture di eccellenza, ospita il Congresso nazionale della Società di endoscopia ginecologica italiana: da giovedì 6 a sabato 8 luglio a Palermo saranno presenti grandi esperti e chirurghi ginecologici in campo nazionale ed internazionale con relazioni ed interventi in live streaming. Ci sarà un ampio confronto su una lunga serie di temi: dalle nuove tecnologie per la diagnosi a quelle per la cura ma anche gli orizzonti genetici della ginecologia moderna e il ruolo della robotica nella chirurgia d’avanguardia. I presidenti del congresso sono Vito Chiantera, Gaspare Cucinella e Giuseppe Canzone. I presidenti onorari sono Paolo Scollo, Enrico Vizza e Mauro Busacca. La cerimonia di apertura sarà giovedì pomeriggio all’Nh Hotel. Si affronteranno anche le modalità con cui viene garantita l’assistenza sanitaria. In alcune regioni, rilevano gli specialisti, si è guardato anche al Pdta adottato dalla Sicilia per trarne spunto. Nel percorso sono indicati quattro centri specializzati: il Civico-Di Cristina-Benfratelli di Palermo, il Cannizzaro e il Garibaldi di Catania e il Papardo di Messina. Dal polo d’eccellenza palermitano è emersa la riduzione della migrazione sanitaria dal 30 al 10 per cento nella Sicilia occidentale dal 2016 ad oggi. La robotica a sostegno della chirurgia, uno dei temi del congresso, ha consentito di effettuare alcune centinaia di interventi riducendo notevolmente i tempi di ripresa post-operatoria. Tra i casi più recenti ed emblematici a conferma dell’inversione di tendenza alla migrazione sanitaria, c’è quello di una donna toscana che si è sottoposta al Policlinico di Catania a un trapianto di utero prelevato in Lombardia. Nel corso del congresso i grandi esperti del settore si confronteranno anche sulle nuove frontiere offerte dalla ricerca medico-scientifica per presentare a Palermo, capitale italiana dell’endoscopia ginecologica per tre giorni, i risultati raggiunti e messi a servizio delle pazienti.

 

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