Venerdì nell’area del centro storico di Trapani, più precisamente sulla storica Piazzetta di San Liberale, sotto una cornice naturalistica per eccellenza, si è svolto un incontro tra Sommelier, Enologi e Wine Lovers, che ha avuto come tema principale la degustazione di alcune delle etichette più rappresentative della cantina Raspini Winery (Kaisersthul Germania). Incontro organizzato da Wine Lovers Trapani, fondata da Francesco Cangemi, che ha tenuto a rimarcare nello stesso l’importanza di far crescere in consapevolezza tutto il sistema ho.re.ca sulla qualità dell’offerta enogastronomica locale. Dice Francesco Cangemi: “oggi viviamo un’epoca di grandi migrazioni con grandi opportunità di spostamenti e quindi di grande competizione Europea. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di tradizioni enogastronomiche che tuttavia occorre alimentare costantemente per non perdere il passo con le altre destinazioni Europee. Un buon servizio alberghiero, un ottimale gestione della aree turistiche con attenzione alla loro capacità di carico, un buon servizio di ristorazione con un’attenta carta dei vini e la garanzie di fidelizzare i nostri ospiti aumentano esponenzialmente”. L’incontro organizzato con la Raspini Winery nasce quasi per caso incuriositi dalla grande passione per il suo fondatore, Roberto Raspini trapanese doc. “La cantina è neonata, siamo alla terza vendemmia – dice Roberto, con quasi un ettaro di terreno quest’anno produrremo circa 4000 bottiglie. I nostri terreni sono vitati a Pinot Nero, Pinot Grigio e Pinot Bianco, dai quali nascono 5 etichette. La nostra filosofia produttiva è quella della non intervenzione, è un vero come back ai metodi di vinificazione privi di macchine con grande rispetto dell’ecosistema naturale in vigneto, produzione molto ridotta tra i 30 e i 50 quintali per ettaro con vendemmia selettiva fatta a mano per garantire sempre i grappoli migliori. Arrivate in cantina le uve vengono pestate ed il mosto per caduta arriva nelle botti esauste dove avviene la fermentazione spontanea. Le uve rosse vengono vinificate con il 100% di raspi e nel caso del Salasso rosso (una delle etichette prodotte) viene estratto il 50% del succo da cui deriva il Salasso Rosé. Un travaso, un pizzico di SO2 e si va in bottiglia per caduta. La tappatrice é l’unica macchina di cui disponiamo anche se non escludiamo in futuro l’utilizzo di una pressa e di una etichettatrice. A noi il vino piace farlo sentendo, toccando, annusando, assaggiando ed osservando. Non ci sono controlli di temperatura, né coadiuvanti in gioco, solamente la persona e la sua capacità di reagire alle osservazioni”. Lo stesso Roberto Raspini ringrazia Winelovers Trapani per la splendida serata che è riuscita in pochissimo tempo a mettere insieme un gruppo di appassionati ed esperti di settore che hanno arricchito il racconto con confronti sempre puntuali e costruttivi. Francesco Cangemi, fondatore di Winelovers Trapani, ringrazia Roberto Raspini e tutti i professionisti intervenuti. “E’ stato un evento nato quasi per caso ma ha catturato fin da subito l’attenzione di tanti curiosi – conclude – pertanto non è escluso che in un futuro possano ripetersi eventi simili. Gli appuntamenti con Winelovers Trapani sono rimandati in autunno, abbiamo già fissato in calendario importanti incontri con alcune delle realtà vitivinicole più importanti in Italia, e contestualmente stiamo già pensando a una serie di attività di “approfondimento didattico” su temi legati all’enogastronomia, al servizio e all’ospitalità”.

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