Il 17 dicembre prossimo i due eventi. Nel Museo dei Pupi del Maestro costruttore Carmelo Guarneri nasce un nuovo spazio di incanto: il Teatro dei Pupi. L’arte etnoplastica del Maestro Roberto Vanadia torna a vivere, restaurata e riallestita, negli spazi del Convento dei Padri Filippini.
Doppia, importante inaugurazione il prossimo 17 dicembre alle ore 18,00, nel Convento dei Padri Filippini, in via Atenea n. 270 ad Agrigento.
Primo evento: nel Museo dei Pupi del Maestro costruttore Carmelo Guarneri nasce un nuovo spazio di incanto: il Teatro dei Pupi.
Un atto d’amore per la città, per i bambini, per i viaggiatori. La sua creazione porta con sé una missione: custodire e tramandare una tradizione che rischia di scomparire, offrendo alle nuove generazioni laboratori dove scoprire e coltivare il proprio talento.
La serata inaugurale sarà un sogno che prende forma: cavalieri e dame di un Tempo perduto torneranno a vivere sul palcoscenico. Il pubblico sarà immerso nella magia, confortato da atmosfere antiche e dal sapore autentico di un dolcetto che racconta la memoria di un tempo lontano.
Secondo evento: l’inaugurazione de “I Luoghi del Caos”.
L’arte etnoplastica del Maestro Roberto Vanadia torna a vivere, restaurata e riallestita, negli spazi del Convento dei Padri Filippini. Un omaggio alla cultura e alla tradizione del Natale: un presepe che si accende in ogni stradina, in ogni casa, in ogni gesto. La storia di una terra che continua a sorprendere, raccontata come un viaggio sensoriale che intreccia vista, tatto, udito e gusto. Un invito a sedersi sugli antichi scalini e ritrovare sé stessi, nel cuore di Agrigento.
Due eventi, un’unica visione: celebrare Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025, con la forza delle radici e la luce delle nuove visioni.
L’organizzazione è dell’associazione “Associazione Sicilia Amara di Rosa Balistreri”.
Chi è Carmelo Guarneri
Carmelo Guarneri è definito come costruttore di pupi siciliani autodidatta. Opera secondo la tradizione palermitana dell’Opera dei Pupi: i pupi sono fatti interamente a mano, con legno (in genere faggio) per l’ossatura, metalli per le armature (stagno, rame rosso, alpacca, ecc.), stoffe per i costumi, e piume per le rifiniture delle armature. Il lavoro è minuzioso e artigianale: ogni pupo richiede circa un mese per essere completato — intaglio del legno, assemblaggio, lucidatura dell’armatura, pittura del volto e vestizione.
Esposizioni e Museo/Mostre
I pupi realizzati da Carmelo Guarneri sono esposti in una collezione permanente presso l’ex convento dei Padri Filippini, in centro storico ad Agrigento. La collezione comprende circa 40 esemplari di pupi fatti a mano, con scenari e sipari che evocano le epiche gesta cavalleresche dei paladini della tradizione dell’Opera dei Pupi. Il suo lavoro contribuisce a mantenere viva la tradizione dei pupi siciliani ad Agrigento, in un contesto che — anche per motivi turistici e di valorizzazione del patrimonio — cerca di preservare questo tipo di arte.
Contesto culturale: Opera dei Pupi
L’Opera dei Pupi è riconosciuta come patrimonio immateriale: dal 2008 è iscritta nella lista rappresentativa dell’umanità dall’UNESCO. Le marionette (i “pupi”) sono tipicamente armate, con corazze metalliche e abiti ricchi: rappresentano i paladini di Carlo Magno, Saraceni, e altri personaggi delle saghe cavalleresche. A differenza delle marionette “da filo”, i pupi siciliani — specie della tradizione palermitana — sono costruiti in legno + metallo + stoffe e mossi con barre/manovre meccaniche, per permettere combattimenti, scontri, movimenti scenici tipici del teatro dei pupi.
Considerazioni
Carmelo Guarneri rappresenta un esempio contemporaneo di artigiano-puparo che conserva e trasmette la tradizione dei pupi siciliani ad Agrigento. La sua attività — manuale, artigianale, legata alla storia culturale siciliana — valorizza un patrimonio immateriale riconosciuto anche dall’UNESCO.
Il Maestro Guarneri ha ricevuto il premio Eccellenza Siciliana conferitogli dall’Associazione Sikelos, alla Sala consiliare del Palazzo degli Elefanti di Catania, giorno 22 novembre 2025.
Maestro Roberto Vanadia — Artista Etnoplasta**
Nome: Roberto Vanadia
Luogo di nascita: Agrigento (1962)
Residenza: Agrigento, Sicilia
Professione: Artista etnoplasta, ricercatore delle tradizioni popolari siciliane
Profilo Professionale
Artista e ricercatore culturale, Roberto Vanadia è riconosciuto come il principale esponente dell’Arte Etnoplastica, tecnica che combina pratica scultorea e ricerca etnografica, finalizzata alla ricostruzione minuziosa di ambienti, mestieri, oggetti e scene di vita della Sicilia rurale dell’Ottocento.
Il suo lavoro è caratterizzato da: rigorosa attenzione antropologica e storica, ricostruzioni realistiche di ambienti e modelli abitativi, documentazione plastica di mestieri, riti e tradizioni popolari, recupero della memoria pre-industriale siciliana.
Nel 2007 la sua arte è stata riconosciuta dalla Regione Sicilia e inserita nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS) – “Libro dei Saperi”.
Formazione
Laurea in Giurisprudenza. Università degli Studi di Palermo. Formazione autonoma negli ambiti di: scultura e modellazione, tecniche tradizionali di lavorazione artigianale, storia culturale ed etnografia siciliana, collaborazione con studiosi e antropologi (dal 1996 in poi).
Collaborazioni scientifiche
Dal 1996 ad oggi: Centro Internazionale di Etnostoria – Palermo, Istituto di Scienze Antropologiche, Università degli Studi di Palermo, Direzione scientifica delle esposizioni curata da Prof. Aurelio Rigoli, fondatore della cattedra di Etnostoria, progetto di “documentazione plastica” dell’identità rurale siciliana.
Mostre Principali/Esperienze Espositive
Mostre internazionali: 2005 – Mosca Cattedrale del Cristo Salvatore, Mostra “Il Presepe. La tradizione natalizia italiana”; 2006 – San Pietroburgo, Museo Etnografico Russo; Berlino e Wolfsburg, Esposizioni dedicate alle tradizioni siciliane.
Mostre nazionali: 2001 – Assisi, Basilica di San Francesco; Grande installazione presepiale; 2011 – Mosca, Patriarcato della Chiesa Ortodossa Russa, Opera tematica: “Il Mistero della Natività” (interpretazione plastica dell’icona ortodossa); Partecipazione a numerose esposizioni in musei, centri culturali e istituzioni siciliane.
Progetti Artistici
La Valle della Memoria, Ricostruzione antropologica e in miniatura di villaggi rurali siciliani, Homo Faber – Mestieri antichi,
Documentazione plastica delle professioni tradizionali dell’800; I Luoghi del Caos, Paesaggi narrativi ispirati a Pirandello; Presepi etnografici, Opere riconosciute per accuratezza storica e ricchezza di dettagli.
Ricerca e metodologia
Le opere di Vanadia si basano su: studio di fonti orali e testimonianze, analisi dei repertori etnografici siciliani, ricostruzione fedele di strumenti, ambienti, tessuti e ritualità popolari, miniaturizzazione filologica di contesti rurali.
Gli antropologi hanno definito il suo lavoro come “spazi del ricordo modellati con accuratezza da documentarista”.
Attività recenti (2023–2025)
Presentazioni dei presepi e delle opere etnoplastiche presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento (2023–2024); interventi e riconoscimenti sulla stampa culturale siciliana riguardo alla tutela delle espressioni identitarie immateriali (2024–2025); diffusione internazionale delle sue opere attraverso mostre, pubblicazioni e documentari locali.
Competenze
Modellazione e scultura, ricostruzione storica in scala, ricerca etnografica e antropologica, allestimento espositivo, didattica delle tradizioni popolari, restauro e realizzazione di scenografie artigianali.
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