Palermo 12 ottobre 2025 – “A Palermo la statistica adesso è cambiata. Basterà un morto ammazzato di 21 anni a fare cambiare la politica dei governi nazionale e locale ? 

Il signor ministro degli Interni, sua eccellenza il Prefetto e il professor signor sindaco di Palermo ci parleranno ancora di statistica e di percezione?”, domanda il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, dopo l’omicidio di un ragazzo di 21 anni a Palermo, Paolo Taormina, ucciso con un colpo in fronte mentre tentava di sedare una rissa. 

“Purtroppo si, può succedere ad ognuno dei nostri figli. Palermo è tornata all’ anno zero – aggiunge Ridulfo – Lo avevamo detto dopo i fatti di cronaca dello scorso mese di luglio: tutta la città è caratterizzata da una illegalità diffusa, tollerata e a tratti giustificata che produce degrado sociale. Per questo, da un lato denunciamo l’assenza di politiche di prevenzione e di cura, soprattutto nei casi di soggetti che fanno uso di droghe, e dall’altro un carente controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, non solo nel centro città. Lo Stato batta un colpo prima che ci scappi il morto, avevamo detto”. 

“Purtroppo il morto adesso c’è scappato e si aggiunge ai giovani di Monreale uccisi e a una crescente sequenza di allarmi – aggiunge Ridulfo- Adesso si apra una discussione pubblica senza minimizzare. Lo ripetiamo: senza una chiara assunzione di responsabilità da parte dei responsabili dell’ordine e della sicurezza della nostra città e poi di tutti i cittadini, purtroppo potrebbe pure non essere l’ultimo”.





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