“La crisi della filiera del grano in Italia è ormai evidente e strutturale. I dati sulla produzione del 2025 confermano un calo significativo a livello nazionale, mentre cresce l’importazione di grano da Paesi extra UE. È un trend preoccupante per tutto il settore primario europeo, ma in particolare per il mercato nostrano, che sta progressivamente perdendo competitività e autosufficienza”, denuncia Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. Che, poi, sottolinea: “A rendere ancora più allarmante la situazione è la costante diminuzione delle superfici coltivate a grano nel nostro Paese. Un segnale inequivocabile del fatto che il comparto sta vivendo una congiuntura negativa, che non può e non deve essere sottovalutata, e che finora purtroppo non è stata affrontata con una adeguata strategia di sostegno pubblico”.


“È paradossale infatti – continua Tiso – che l’Italia, storicamente produttrice di grano di altissima qualità, oggi debba dipendere da forniture estere, che spaziano dal Kazakistan al Canada, fino alla Turchia. E non solo. Questa dipendenza mette a rischio la nostra sicurezza alimentare, la tracciabilità dei prodotti e il valore del Made in Italy. Alla luce di tutto questo, dunque chiediamo al Governo Meloni e alle istituzioni europee – conclude Tiso – un cambio di passo immediato: servono politiche agricole concrete, incentivi per la produzione interna e un piano strategico per valorizzare e rilanciare una filiera troppo a lungo trascurata. Il grano non è solo una materia prima: è parte della nostra identità culturale, economica e territoriale. Difenderlo significa difendere il futuro dell’agricoltura italiana”.

Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.