Il pollivendolo del quartiere Zen Giuseppe Raimondo è ospite della nuova puntata del podcast Egoriferiti

Lo Zen e l’arte di sopravvivergli: lavorando sin da bambino, facendosi un po’ i fatti propri e senza disdegnare le sue tradizioni moralmente discutibili come i “cavalli di ritorno”.

 

          Giuseppe Raimondo, il banconista della polleria Nicolosi di Palermo, diventato un social influencer su TikTok – con filmati che hanno raggiunto milioni di follower – semplicemente con la sua arte di promuovere quotidianamente piatti di pollo con le patatine fritte da asporto e non solo è protagonista della puntata numero nove del podcast “Egoriferiti”: la conversazione tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla ricerca del punto più sincero e allo stesso tempo debole del proprio essere, disponibile in streaming in versione audio-video nelle principali piattaforme online, tutti i giovedì dalle 21.

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YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=3nCogxwTCLI 

 

SPOTIFY: https://open.spotify.com/episode/5zxgfnVkGyfn3DCufTAiEZ?si=ofk-Es45R2qYujE-n6WQig 

 

 

Una storia speciale che proviene dal quartiere Zen di Palermo quella di Giuseppe che, rimasto orfano di padre ad appena tre anni e dopo avere perso un fratello da giovane a causa di un incidente stradale, con dedizione ha saputo sin da piccolo, rimboccarsi le maniche, andando a lavorare e salvando sua madre e la famiglia da un brutto destino di indigenza.

 

E oggi, da dipendente, è il trascinatore e l’uomo immagine del suo posto di lavoro dove, semplicemente vendendo polli, ha saputo trasformare un locale dello Zen in un luogo dove è possibile vedere in azione un mito di TikTok per grandi e piccini che con lo stesso Giuseppe Raimondo vogliono farsi selfie e che solo da lui vogliono farsi servire. Così, nel linguaggio social di Giuseppe – che si caratterizza per una immagine ormai iconica con la bandana e la barba lunga – ecco che i polli diventano “i brontosauri”, il mix di limone e olio per bagnarli “il nostro nettare” e le costolette “il burro”.

 

Una storia, quella di Giuseppe, che è parallela a quella di Donato De Caprio, il venditore di panini di Napoli diventato famoso su TikTok con lo slogan “con mollica o senza?”, che da dipendente della salumeria “Ai monti lattari”, resosi conto di essere più popolare del luogo dove lavorava – dove poco apprezzavano il suo impegno online – ha avuto il coraggio di licenziarsi e fondare una sua catena di paninerie a Napoli e a Milano con l’imprenditore Steven Basalari.

 

Un rischio, quello di rendersi indipendente, che al momento 
Giuseppe, amatissimo dai suoi capi, non vuole affrontare, sentendosi libero con il suo stipendio mensile fisso e la sua popolarità social.

 

Nel corso dell’intervista, Giuseppe Raimondo racconta anche come si vive tranquillamente, se si vuole, nel quartiere Zen, ricordando però quando è stato a suo modo coinvolto, per aiutare il cognato a cui avevano rubato un mezzo di locomozione, in una brutta avventura di “cavallo di ritorno”, ovvero la pratica illegale generalmente consistente nella richiesta di pagamento di un riscatto, rivolta a chi ha subito un furto, per riottenere ciò che gli è stato rubato: «le macchine rubate – specifica – le vanno a buttare là: allo Zen 2».

 

Sulla possibilità di iscrivere la polleria dove lavora all’associazione antimafia Addiopizzo, Giuseppe Raimondo preferisce delegare la scelta al proprietario del locale Giuseppe Nicolosi: «comanda lui – dice – e io sono un semplice dipendente».

Luogo: php Nicolosi, PALERMO, PALERMO, SICILIA

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