Il 5 luglio ricorre il 30° anniversario dell’omicidio del giovanissimo Andrea Castelli. Una storia orrenda che descrive quanto degrado morale e malvagità possano albergare laddove l’educazione e il rispetto delle regole vengano inficiate da modelli perversi disfunzionali. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende associarsi nella giornata di domani alle celebrazioni della ricorrenza in memoria di un giovane che per difendere la propria sorellina di undici anni e altre ragazzine dalle profferte sconce del latitante Bilardi divenne bersaglio della vendetta del mafioso che davanti a tante persone nella spiaggia di Caucana, località marinara del comune di Santa Croce Camerina nel libero consorzio comunale di Ragusa, si era permesso, forte della sua impunità, di molestare giovani adolescenti, quasi bambine.
La vicenda è veramente triste perché dimostra quanto il criminale non sia un eroe del popolo, ma obbedisca all’istinto predatorio disprezzando legge e religione. Andrea con il suo bel viso dimostra tutta la purezza e l’onestà di chi sapeva distinguere il bene dal male e difendeva il diritto rispetto alla barbarie della prevaricazione brutale.
Lo ricordiamo perché rappresenta il simbolo di chi rifiutava con dignità e fermezza due reati tra i più orribili dei nostri tempi: la pedofilia e l’affiliazione alle cosche.
Il CNDDU dedicherà domani le immagini di copertina dei propri canali social ad Andrea.
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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